[26/03/2007] Rifiuti

Incidente chimichiera, finita l´emergenza a Livorno

LIVORNO. L’Unità di crisi si è nuovamente e per l’ultima volta riunita stamattina per fare il punto sull’emergenza Chemstar Eagle e sugli interventi di emergenza e le spese affrontate dopo lo sversamento provocato dalla chimichiera battente bandiera panamense e che rimane sotto sequestro perché il Comune attende dall´armatore le garanzie bancarie per avere la certezza del risarcimento dei «danni subiti e subendi».

La procedura di valutazione dell’eventuale danno ambientale è seguita direttamente dal ministero dell’ambiente. Intanto il comune di Livorno dà i numeri dell’intervento: «complessivamente, fra terra e mare, sono state recuperate :80 tonnellate di miscele oleose (acqua di lavaggio comprese), 50 fusti di materiale solido amalgamato ad idrocarburi, 2 metri cubi di materiale solido amalgamato ad idrocarburi recuperato dai battelli».

Sono stati impiegati: «A mare 1 elicottero della Capitaneria e uno della Guardia di Finanza, 8 mezzi della Capitaneria, 3 della Castalia, 1 della Labromare; impiegati 264 metri di panne assorbenti; a terra hanno lavorato 7 mezzi della Labromare e 5 del Comune di Livorno».

I campionamenti per verificare il livello di inquinamento, hanno impegnati subacquei dell’ Arpat e dell’Icram «I danni calcolati sono relativi all’intervento della Labromare (350.000 Euro, di cui 142.000 Euro per i beni di proprietà comunale) e di Castalia (300.000 Euro). Inoltre il Comune di Livorno cautelativamente ha richiesto 400.000 Euro per danni all’immagine “subiti e subendi”».
L’ Arpat esegue quotidianamente campionamenti e le prime informazioni sulla balneabilità, sono buone, «ma bisognerà attendere i primi di aprile per avere i dati ufficiali», finora, le ispezioni subacquee non hanno rilevato tracce di idrocarburi sul fondale marino.

Per domani l´Avvocatura civica attende all´armatore della Chemstar Eagle, le garanzie bancarie necessarie per avere la certezza del risarcimento dei "danni subiti e subendi", solo allora il comune di Livorno è disponibile a dare un parere favorevole per il dissequestro della nave chimichiera.

Sembra chiudersi così abbastanza bene, anche grazie ad una presenza di situazioni tecniche, logistiche ed ambientali che in altri luoghi non sarebbe stato facile mettere così rapidamente in piedi, una situazione che poteva risolversi in un disastro ambientale e in un danno di immagine difficilmente recuperabile.


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