[21/03/2007] Energia

Eolico offshore in Molise: al di là del merito, zero in comunicazione!

LIVORNO. Dopo la pubblicazione sull’edizione di ieri del documento con le motivazioni del No con cui Di Pietro e l’Italia dei Valori contestano il progetto eolico offhore in Molise, abbiamo ricevuto una mail dall’amministratore delegato di Effeventi, la società che propone il progetto: «Ringraziamo il ministro delle Infrastrutture per le osservazioni formulate al progetto che dimostrano la sensibilità e l´attenzione dell´on. Di Pietro, al quale – scrive Luca Wagner – rinnoviamo ancora una volta la richiesta di un incontro per potere illustrare il nostro lavoro ed in particolare tutta l´attività per lo studio delle problematiche che gli stanno a cuore e per la individuazione delle opportune soluzioni già sottoposte alla Commissione Via del ministero dell´ambiente che ne sta concludendo l´esame.

In attesa delle conclusioni della Commissione Via - conclude Effeventi - ci rendiamo disponibili a individuare soluzioni condivise che sappiano sempre meglio garantire il rispetto e la valorizzazione delle risorse del Molise e del Paese per uno sviluppo integrale del territorio nel primario rispetto dell´ambiente».

Entro la fine di questa settimana, assicurano dal quartier generale milanese della società, saranno quindi trasmesse al ministero le integrazioni richieste dalla commissione di Via, «in particolare abbiamo previsto lo spostamento della cabina a terra fuori dalla Sic. La cabina sarà quindi collegata alla rete del gestore elettrico nazionale tramite un elettrodotto di appena 3 chilometri completamente interrato. Inoltre presenteremo l’ultimo report del governo danese che analizza l’impatto ambientale degli impianti offshore installati in Danimarca da oltre 4 anni, che dimostrano l’irrisorio impatto ambientale sull’avifauna, su quella marina e sulla flora marina».

Wagner, al di là dei 12 punti diffusi da Idv una cosa vi è sempre stata contestata: di aver fatto tutto “alla zitta”. E’ vero?
«Assolutamente no, noi abbiamo presentato ufficialmente alla Regione il progetto un anno fa. E addirittura al Comune ci siamo rivolti nel 2005, poi purtroppo l’amministrazione è stata commissariata, quindi ne è arrivata una nuova e il progetto è stato un po’ dimenticato…».

Al di là dei problemi istituzionali, non ritiene che se voi aveste comunicato le vostre idee alla popolazione - direttamente, prima e meglio – le cose sarebbero andate diversamente?
«Non c’è dubbio che ci sia stato difetto di comunicazione da parte nostra, abbiamo sottovalutato la questione. Però guardi, noi abbiamo presentato l’impatto di compatibilità ambientale nel luglio 2006 e il documento è rimasto disponibile in comune e in capitaneria di porto per trenta giorni. Non abbiamo ricevuto alcuna osservazione e quindi pensavamo che tutto andasse bene».

Mi perdoni se insisto: lei è mai andato nel suo comune a leggere le affissioni pubbliche, e magari tra luglio e agosto?
«In effetti no. Sono convinto che con un’informazione più dettagliata avremmo potuto evitare qualche problema».

L’accusa di “poca trasparenza”, se così possiamo definirla, non riguarda solo il progetto, ma la stessa società. Ci dice qualcosa di più di Effeventi?
«Effeventi è una società nata ad hoc per questo progetto di centrale eolica, a cui hanno collaborato una quindicina di esperti tra ingegneri, fisici e geologi. Inoltre un ruolo fondamentale l’ha avuto il dipartimento Offshore engeeniring di Delft in Olanda, che sono i massimi esperti mondiali di questa tecnologia. Gli studi di fattibilità e quelli sulla localizzazione sono stati invece curati dal professor Corrado Ratto del dipartimento di Fisica dell’università di Genova, dove fra l’altro sono stati redatti gli atlanti eolici italiani».


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