[20/03/2007] Comunicati

Cambiamenti climatici, l´impegno e la strategia di Enea

LIVORNO. Una strategia di adattamento flessibile, attraverso la messa a punto di una “filiera di conoscenze integrate” tra differenti discipline, sia scientifiche che socio-economiche, in grado di modulare le risposte sulla base delle diverse esigenze che si manifestano sul territorio, con l’obiettivo di fornire strumenti per la pianificazione e gestione di interventi da attuare sul territorio, a fronte dei cambiamenti climatici attesi e dei relativi impatti. E’ quanto propone l’Enea per affrontare i cambiamenti climatici.

L’Ente per le nuove tecnologie, l´energia e l´ambiente ha elaborato un dossier che ha presentato stamani durante il workshop "Enea per lo studio dei cambiamenti climatici e dei loro effetti".
L’analisi dei cambiamenti climatici, si legge nel dossier, e dei loro effetti è realizzata prevalentemente attraverso modelli previsionali che indicano le tendenze negli anni a venire. Il “Rapporto Stern” ha recentemente messo in evidenza gli effetti economici dei cambiamenti climatici.

«L’Enea – sottolinea Luigi Paganetto – ha da tempo realizzato l’analisi sistematica sulla vulnerabilità delle aree costiere, sul dissesto idrogeologico, sulla desertificazione, sulla perdita di biodiversità, che consente di misurare sul territorio del nostro Paese gli effetti specifici del cambiamento climatico. Non solo, ma anche di studiare strategie di adattamento che consentono di contenere i danni e di intervenire con opportune politiche sugli impatti del cambiamento climatico, tenendone presente i suoi aspetti economici»

Il 2006 – si legge nella prefazione del dossier - è stato l’anno in cui il dibattito sul riscaldamento globale ha visto una forte convergenza di posizioni sull’influenza dell’uomo nell’alterazione del sistema climatico. Ora l’attenzione si sposta su ciò che il riscaldamento globale significa per il mondo: fino al 20% del prodotto lordo mondiale perso e 200 milioni di profughi. Sono le due cifre che riassumono lo scenario del futuro climatico dipinto da un ex dirigente della Banca Mondiale, l’economista Nicholas Stern.

La sfida che si vuole raccogliere è quella di valutare gli effetti socio-economici ed ambientali del cambiamento climatico in Italia, in un quadro più ampio ed articolato di conoscenze finalizzate alla
promozione ed attuazione di politiche per lo sviluppo sostenibile. Occorre, per questo, agire sia sulle cause del cambiamento climatico che sugli effetti, che sempre di più mettono a rischio il nostro territorio (aree costiere, dissesto idrogeologico, desertificazione, perdita di biodiversità), attraverso strategie e politiche di mitigazione e di adattamento.

L’impegno dell’Enea è forte su entrambi i fronti, per la componente “mitigazione” l’attenzione è rivolta soprattutto agli aspetti tecnologici legati alle fonti rinnovabili, alla riduzione delle emissioni e al miglioramento dell’efficienza energetica; per la componente “adattamento” l’attività è focalizzata su monitoraggio, studio della variabilità climatica in vari contesti ambientali, simulazioni/scenari e valutazioni degli impatti.

Nel dossier viene evidenziata l´emergenza desertificazione in Sicilia. Dall´ultima fotografia scattata dall´Enea sulla Sicilia e contenente dati 2007, «la superficie di territorio semi-arido regionale è progressivamente aumentata dal 1921 a 2000 arrivando a superare il 20% del territorio regionale». Dall´altra parte, sempre in Sicilia, i territori classificati umidi sono diminuiti fino al 30%. In 60 anni, inoltre, sulla regione si e´ avuta una diminuzione media di precipitazioni di 30 millimetri l´anno. A livello nazionale, secondo lo studio di Enea, Cnr, Apat, il 3,7% del territorio è molto vulnerabile alla desertificazione mentre il 32,15% e´ vulnerabile. Il resto e´ soggetto a incrementare la vulnerabilita´. Oltre alla Sicilia, si colorano di rosso il sud della Sardegna e l´entroterra del Gargano.

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