[20/03/2007] Comunicati

Bengala: il mare inghiotte isole e tigri

LIVORNO. Nell’isola di Moushuni, nello stato indiano del Bengala occidentale, forse nessuno ha mai sentito parlare di "global warming", ma le 400 famiglie che vivono nel villaggio di Poilagheri ogni notte pregano di non morire annegati.
L’isola fa parte del parco nazionale di Sunderbans che ospita parte della più grande foresta di mangrovie del Pianeta, un luogo di grande valore per la biodiversità, con migliaia di isole formate dal gigantesco delta del Gange, sospese in un delicato equilibrio tra mare e terra e rese note dal romanzo “i figli della mezzanotte” di Salman Rushdie.

Quando arriva la marea ormai l’acqua sfora il fragile argine di fango che difende le povere case dei contadini e, secondo uno studio oceanografico effettuato nel golfo del Bengala, il mare nelle Sunderbans starebbe aumentando di 3, 14 millimetri all’anno, contro i 2 mm. a livello globale. Una innalzamento delle acque che minaccia una vasta area densamente popolata dell´India e del Bangladesh.
Per Sugato Hazra, un oceanografo dell’università di Kolkata, «almeno 15 isole sono minacciate direttamente, ma l´erosione è diffusa anche in altre isole».

E nei 9.630 kmq di mangrovie, che ospitano 4 milioni di persone, nel 2006 la vita è stata resa ancora più pesante dalla combinazione di siccità devastanti e nubifragi che hanno fatto aumentare la salinità dei terreni, e reso impossibile le coltivazioni di sopravvivenza tipiche dell’area, tanto che la popolazione si sta sempre più spostando verso la pesca e lo sfruttamento delle risorse forestali, con un ulteriore impatto sull’ambiente.
Secondo gli esperti Onu dell’Ipcc, queste isole potrebbero scomparire entro questo secolo se con un aumento delle temperature tra 1,8 e 4 gradi i livelli del mare aumentassero tra i 18 e i 59 centimetri, un disastro che potrebbe essere ancora maggiore se si dovessero sciogliere i ghiacci in Antartide ed in Groenlandia.

Due ad isole vicine Moushun sono già state inghiottite dal mare che negli ultimi 30 anni nelle Sunderbans ha cancellato circa 100 chilometri quadrati di foreste di mangrovia, sconvolgendo l’habitat della tigre del Bengala e compromettendo le riserve di acqua dolce. A questo in qualche isola si aggiunge il disboscamento accelerato per alimentare le piccole centrali elettriche a biomasse.
Il governo del Bengala sta cercando di correre ai ripari cercando di proteggere meglio le Sunderbans e le isole, aumentando l’altezza degli argini di fango e la copertura delle mangrovie. Secondo l´oceanografo Hazra potrebbe già essere troppo in ritardato.

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