[19/03/2007] Parchi

Mario Tozzi sbarca al Giglio e spiazza gli antiparco

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto). Sabato scorso Mario Tozzi, presidente del parco nazionale dell’Arcipelago e conduttore del programma televisivo “Gaia, il Pianeta che vive”, era all’Isola del Giglio per una serie di incontri sulla istituendo Area marina protetta (Amp) dell’Arcipelago, contro la quale nell’isola, ed anche all’Elba, si stanno raccogliendo firme e l< discussione è aspra. Gli chiediamo quali sono le sua impressioni sulla giornata.

Presidente, si è andato a cacciare proprio nella tana del lupo, nella roccaforte degli antiparco?
«Infatti, io ho voluto incontrare per primi proprio i consiglieri dell’opposizione e non ho trovato un blocco granitico: l’ex sindaco Landini, Ortelli e Rossi erano pregiudizialmente contrari, ed il dialogo a partire dal pregiudizio è naturalmente difficile, la signora Bernardini invece ha dimostrato di voler capire i termini della questione, si è dimostrata curiosa e disponibile al dialogo. Comunque si è trattato di un colloquio lungo e franco, ma le obiezioni dei contrari non erano sul merito dell’istituzione dell’area marina protetta, erano di principio e sui principi è impossibile trovare l’accordo».

E l’incontro con la gente come è andato?
«Per me è stata una bella esperienza. Si è visto che quando si parla delle cose concrete i pregiudizi cedono. Mi ha molto colpito l’intervento di un pescatore gigliese, credo si chiami Argentino, che ha detto che il mare non è certo più quello di prima, che ombrine e cernie sono sparite e che bisogna fare qualcosa per salvaguardarlo. Un tema che nel suo intervento ha ripreso anche l’ex sindaco Schiaffino che ha fatto un bell’intervento sul turismo, sulle 5 fasi dello sviluppo turistico, dicendo che il Giglio le ha ormai percorse tutte meno quella finale, il declino, una fase che può essere evitata con un’offerta turistica basata sull’ambiente ed il mare protetto».

E si può fare? Sembra che proprio su questo ci siano molte perplessità.
«Qui la polemica degli antiparco è stata veramente incomprensibile: da una parte dicono che l’Amp attirerebbe troppo turismo, dall’altra dicono che non verranno più turisti, non si potrà più fare il bagno e pescare... si decidano»

E non è vero? Nemmeno nelle tante temute zone “A” di protezione integrale?
«No, assolutamente no. Le zone “A” che qualcuno dice che comprenderanno tutto il mare del Giglio, se si faranno, saranno solo in piccole aree, saranno polmoni di ripopolamento, ma nessuno deve avere paura di non fare il bagno o di chiusura delle spiagge che non esistono. La piccola pesca e le attività subacquee le vogliano sostenere, garantire e salvaguardare. Una cosa è certa, io mi sono impegnato a tenere terrà dritto il timone dell’Amp che va realizzata su basi scientifiche ma anche tenendo conto delle necessità e dell’economia dell’Arcipelago».

E con il turismo quale sarà l’impatto dell’Amp?
«Guardi, alla manifestazione ha portato il suo contributo il direttore del parco nazionale delle 5 Terre, una realtà molto simile a quella del Giglio, ed ha dimostrato che con l‘istituzione dell’Amp i cittadini delle 5 Terre si siano riappropriati del loro mare, del suo monitoraggio e controllo, trasformandolo in una ulteriore ricchezza dell’offerta turistica, con una destagionalizzazione che ha portato le presenze turistiche da 5 a 10 mesi»

E sarà così anche al Giglio?
«Dipende da come i gigliesi realizzeranno l’Amp e faranno finalmente funzionare il parco. Secondo me hanno un’occasione storica. Infatti l’Area marina protetta non la istituirà il Parco, come vorrebbero far credere gli oppositori, ma il ministero dell’Ambiente in accordo con i comuni. Il parco farà da collettore delle varie proposte. Per il Giglio si tratta di un’occasione straordinaria perché, a differenza dell’Elba dove una proposta è già in discussione, o di Capraia dove il mare è già protetto e abbiamo comunque accettato la proposta del comune di far “slittare” a sud la zona “A” marina, il Giglio ha carta bianca, anche sulla gestione futura e sulla zonazione. Potrà quindi concordare tutto col ministero. Poi c’è il rischio che il Giglio diventi un’attrattore deella pesca a strascico, il rappresentante delle regione, Perlatti, ha messo in evidenza che con l’istituzione delle altre Amp sulla costa continentale e le nuove Zps il Giglio rimarrebbe l’unica area appetibile non regolamentata».

Ma ci risulta che le contestazioni non siano mancate.
«Il gruppo di Landini, ha interrotto l’intervento di Schiaffino urlando slogan antiparco e lo stesso Landini nel suo intervento in piazza ha parlato di un concertazione segreta tra me, il comune e il ministro, di un patto già sottoscritto sulla testa dei gigliesi. L’accusa è che tutto il mare del Giglio sarà fatto diventare zona “A” come a Giannutri e Montecristo. Un’assurdità anche dal punto di vista scientifico e gestionale».

E lei cosa ha risposto?
«Che non c’è nessun patto segreto, la concertazione è ampia, pubblica, alla luce del sole e il comune ne sarà protagonista. Sulla trasparenza dell’iter garantisco io e le insinuazioni su un comportamento poco corretto non le accetto. Lo ho detto a tutti: il mio ruolo è quello di un ospite educato che vuole dare una mano a queste isole ed al parco, ma che vuole anche essere rispettato».

E Giannutri, che Legambiente descrive come un’isola presa d’assalto e dove si commettono continui abusi?
«All’assemblea del Giglio ho incontrato anche l’avvocato Schiaffino, che rappresentava i residenti del “condominio” di Giannutri. Mi ha chiesto interventi e regole per arginare l’assalto estivo e non regolamentato dei turisti che arrivano anche a 1.500 al giorno, in un’isola piccola e delicata che manca dei servizi necessari. I dossier di Legambiente li ho già richiesti per vederli e capire quali sono, secondo loro, i punti critici. Intanto sono cominciati i lavori per il dissalatore e io penso che dovrà funzionare per almeno il 50% con energie rinnovabili».

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