[17/02/2006] Rifiuti

Cna: «Con la Tia le aziende rischiano di pagare tre volte»

LIVORNO. Quasi tutte le aziende hanno sempre pagato due volte per lo smaltimento dei rifiuti: una volta al Comune con la vecchia Tarsu e una volta alle aziende private per i rifiuti non assimilati e quindi gli speciali e i pericolosi. «Ma con l’avvento della Tia il rischio è di arrivare a pagare anche tre volte». L’allarme arriva dalla Cna e dal responsabile Ambiente e sicurezza Mauro Fabbri: «La Tia complica tantissimo la vita alle imprese – spiega – perché vengono considerati assimilabili agli urbani non una quantità uguale per tutte le imprese ma ogni azienda avrà una quantità di rifiuti prestabilita e proporzionale ai metri quadri e alla tipologia».
Secondo Fabbri, che ha promosso un incontro sia con i tecnici Aamps che con quelli del Comune, c’è il rischio che una volta raggiunto il quorum di rifiuti calcolato, l’azienda si trovi costretta a smaltire tutto l’eccedente come rifiuti non assimilati: «A parte gli aumenti che ci sono stati e che arrivano anche al 200% in più – continua Fabbri – c’è il rischio grosso che un’azienda di 5mila metri quadri paghi una Tia di 15mila euro e che dopo 6 mesi debba pagare smaltitori privati perché il calcolo del quorum era sbagliato». Secondo Fabbri non c’è stata cattiveria da parte di Aamps e Comune di Livorno, «ma probabilmente non sono state previste con esattezza le conseguenze dell’applicazione dei regolamenti comunali sulla Tia. Per questo è urgente aprire un tavolo di trattativa con loro e studiare le possibili soluzioni».
Un altro pun to di preoccupazione riguarda i metri quadri. «Mentre la Tarsu prendeva in considerazione le superfici produttive – prosegue Fabbri – con la Tia vengono calcolati nello stesso modo tutti i metri quadri: che siano parcheggi, giardini, tettoie o capannoni con una conseguente impennata dei soldi da pagare».

Torna all'archivio