[15/03/2007] Comunicati

Una mozione (ambientale) non si nega a nessuno

ROMA. L’aula del Senato ha approvato quattro mozioni per la tutela del clima e la salvaguardia dell´ambiente. Le mozioni erano state presentate da Ulivo, Prc, Verdi e An. La nota positiva è che proprio su temi così importanti sono passate mozioni trasversali. Tutto da capire, invece, che cosa succede nel centrodestra con An che presenta una mozione che impegna il governo «ad andare avanti sulla strada indicata dal protocollo di Kyoto» quando da quella parte politica si alzano giornalmente critiche pesanti proprio contro il protocollo. Per non parlare delle battaglie contro le rinnovabili, ritenute praticamente inutili, a favore invece dell’energia nucleare. Oppure la minimizzazione – soprattutto dei giornali di destra - ad esempio dei pericoli del global warming denunciati dal rapporto dell’Ipcc.

Tornando alle mozioni, quella dell´Ulivo, primo firmatario Francesco Ferrante, impegna il governo su più punti: a riferire sugli accordi e sulle misure che si intendono adottare per ridurre l´emissione dei gas serra; a varare un «Programma nazionale di ricerca sul clima; a realizzare entro l´anno una Conferenza nazionale sull´energia e la crisi climatica; a intervenire per incentivare il risparmio dei consumi elettrici domestici». La mozione di An impegna invece il governo a calibrare «in maniera corretta il sistema europeo dell´ ´emission trading´ per evitare che settori industriali italiani ad alta efficienza paghino, attraverso l´acquisto di quote, lo sviluppo di settori europei meno efficienti»; ad andare avanti sulla strada indicata dal protocollo di Kyoto; rifinanziare il Fondo istituito presso la Banca mondiale per promuovere progetti di cooperazione; a investire in energie rinnovabili incentivando nuove tecnologie energetiche.

An chiede all´ esecutivo guidato da Prodi di avviare anche programmi di adattamento ai cambiamenti climatici, per mitigarne il rischio «visto che passeranno parecchi anni prima che le concentrazioni di anidride carbonica possano diminuire in atmosfera» e di scorporare gli investimenti per Kyoto dal patto di stabilità.

Nella mozione del Prc si impegna il governo affinché l´Italia rispetti gli impegni assunti col protocollo di Kyoto e stia al passo con i parametri più stringenti europei per quanto riguarda le fonti rinnovabili. Quindi, si suggerisce al governo di definire un piano energetico nazionale incentrato sull´ eliminazione delle fonti inquinanti. Ma l´obiettivo principale resta quello di ridurre le emissioni di gas inquinanti nell´ atmosfera attraverso una serie di azioni e di interventi che vanno da un maggior impegno per le energie rinnovabili ad un rispetto di normative internazionali.

La mozione presentata dai Verdi affronta la questione del clima e della tutela ambientale, con particolare attenzione anche alla «trasparenza e pianificazione» per quanto riguarda la gestione del territorio. I Verdi vogliono infatti che il governo si impegni per favorire il rilancio di parchi e aree protette e svolga un´azione davvero efficace per la protezione degli animali. Nella mozione, che ha come prima firma quella di Loredana De Petris, si tocca anche la questione rifiuti. Si chiede cioè al governo di tornare alla gestione ordinaria di questi «con la rapida fuoriuscita dai commissariamenti e dalle gestioni emergenziali» ovunque questo sia possibile, promuovendo invece politiche e tecnologie che puntino ad un efficace raccolta differenziata.

Soddisfatta Legambiente: «Un segnale importante e un ottimo primo passo per cominciare a fronteggiare il cambiamento climatico e fornire finalmente ai cittadini gli strumenti per tagliare i consumi e scegliere un’energia più verde», ha detto il presidente nazionale Roberto Della Seta .

«Una bolletta più trasparente, che premia il risparmio energetico con uno sconto fiscale del 10% a chi taglia i consumi, tariffe differenziate per fasce orarie, e la possibilità di acquistare energia prodotta da vere fonti rinnovabili – ha aggiunto - sono alcune delle voci del documento accolto: gli stessi tre punti salienti avanzati da Legambiente nel suo appello, in vista della liberalizzazione del mercato dell´energia elettrica che entrera´ in vigore a partire dal 1 luglio, anche per gli usi
domestici».

Come si può notare, tutte le mozioni (e i relativi commenti) ruotano attorno al rapporto fra emissioni-riscaldamento climatico-efficienza energetica. Non una sola parola sui flussi di materia e sugli impatti derivati (rifiuti). Ma per questo, forse, si pensa che bastino i controlli satellitari e l´inserimento nel codice penale dei reati ambientali conditi da qualche conferenza stampa sulle ecomafie.

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