[15/03/2007] Energia

Greenpeace: «Sull´Olt documenti falsi, non c´è compatibilità col Santuario dei Cetacei»

FIRENZE. E’ destinata a sollevare un bel polverone la conferenza stampa indetta da Greenpeace e dal Comitato contro il rigassificatore offshore di Livorno-Pisa che si è svolta oggi a Firenze. L’associazione ambientalista ha raccolto un dossier di lettere e allegati ed ha reso noti i retroscena di un «colossale falso istituzionale». Il Comitato di pilotaggio del Santuario infatti non avrebbe mai espresso un parere ufficiale sulla compatibilità tra Santuario dei Cetacei e rigassificatore OLT.

«Il Comitato non può esprimere, ed non ha mai espresso, un parere sulla compatibilità tra Santuario e rigassificatore» ha affermato Alessandro Giannì, biologo e responsabile della Campagna Mare di Greenpeace. «Abbiamo scoperto un giro di carte truccate, lettere che dichiarano pareri inesistenti e sollecitamente inoltrate ad uffici forse competenti ma di certo sprovveduti: trattasi di falsi evidenti». Dalla ricca documentazione fornita da Greenpeace sembra che l’unico parere che esiste sul tema, sia quello di parte commissionato dalla Olt ad un membro del Comitato di pilotaggio.

Si tratta del Prof. Giulio Relini (Università di Genova), oggi come allora (ottobre 2003) membro del Comitato di pilotaggio che ha redatto parere per conto della Olt come afferma lo “stralcio di verbale” nella cui intestazione è riportato “OLT offshore LNG Toscana”. «Auspichiamo che questa storia di falsi - ha aggiunto Giannì - insieme a tutte le incongruenze tecniche e legali che circondano la creazione della prima Area marina industriale in un’Area marina protetta, diano la sveglia almeno al Ministro dell’ambiente: questa follia deve essere fermata subito. Noi vogliamo chiarezza e ce l’abbiamo con chi afferma, come il Comune di Livorno, che esiste una compatibilità certificata».

Greenpeace sta valutando in queste ore se procedere a nuove ed incisive azioni legali (esposto alla Procura della Repubblica, ricorso al Tar per bloccare l’iter amministrativo di autorizzazione) «dopo aver inviato alle Istituzioni competenti una lettera di diffida - conclude Giannì - valuteremo altre azioni legali- ma preferiremmo che fosse la politica, e non la magistratura, a fornire garanzie ai cittadini».

Greenpeace non fa campagna contro i rigassificatori (lo ha più volte dichiarato), ma secondo l’associazione, il progetto off shore al largo della costa di Pisa e Livorno è un pericoloso precedente per la creazione di siti industriali in mare, peraltro in un’area che è stata dedicata alla tutela dell’ambiente in generale e dei cetacei in particolare. L’accordo del 1999 sul Santuario dei Cetacei tra Italia, Francia e Monaco è stato ratificato dalla Legge 11 ottobre 2001, n.391.

Il Santuario è inserito nella lista delle Aree Protezione Speciale della Convenzione di Barcellona ed è quindi riconosciuto da tutti i Paesi del Mediterraneo. Greenpeace ha anche denunciato che il Santuario è una scatola vuota che manca delle più elementari misure di tutela. E ora il progetto OLT. Il decreto della Commissione di VIA che ha dato il nulla osta al progetto riferisce che la stessa compatibilità è stata accertata dal Comitato di pilotaggio (istituito con legge italiana di ratifica dell’accordo del Santuario “per la definizione delle misure nazionali e delle misure da proporre , in accordo con gli altri Stati parte..”).

Dal carteggio scoperto da Greenpeace risulta che il Comitato di pilotaggio ha inviato alla Direzione Via uno “stralcio del verbale, ancora non sottoscritto dai membri”, in cui si legge che il Comitato “si esprime favorevolmente sulla compatibilità ambientale dell’opera rispetto alle finalità dell’accordo”. Nella copia del “vero” verbale chiesto dall’associazione ambientalista al Ministero dell’Ambiente si legge che il “Comitato prende atto del parere positivo espresso dal professor Relini in merito al progetto della Societa OLT”.

Secondo Greenpeace questa è una semplice presa di visione senza discussione né valutazione e afferma che un altro aspetto molto grave è che «le parti dell’Accordo sul Santuario dei Cetacei non sono mai state informate del progetto Olt se non dalla nostra associazione poche settimane fa».

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