[15/03/2007] Consumo

Efficienza, risparmio e rinnovabili: parole chiave non applicate ai flussi di materia!

LIVORNO. Sulla necessità di intervenire per contrastare il global warming si può dire che il tema è posto e comincia anche ad articolarsi in maniera più o meno evidente nella politica, nella società e nell´economia.

La scienza ha dato il suo contributo essenziale affinchè le opinioni pubbliche fossero orientate alla urgenza di prendere provvedimenti e i segnali di questo orientamento cominciano ad evidenziarsi: gran parte delle multinazionali chiedono regole per poter intervenire in modo certo sia sul versante dell’efficienza energetica che dello sviluppo delle fonti rinnovabili; la finanza si è organizzata sul fronte dell’emission trading: in Italia la Borsa delle emissioni, resa obbligatoria dalle regole europee sul trattato di Kyoto, partirà il prossimo 2 aprile ed è già attiva in Germania, Francia, Austria Norvegia.

Anche dal versante politico-governativo si cominciano a intravedere risposte nette e l’ultima decisione presa in seno all’Unione europea ne è un esempio.

Anche se i segnali dal versante politico nostrano risultano non pienamente sufficienti rispetto alla necessità dell’agire e dimostrano ancora una scarsa propensione alla declinazione degli atti in corrispondenza ai ruoli. E spesso ci si muove più per compartimenti ministeriali che con azioni di governo e a livello dei governi regionali c’è ancora poca rispondenza tra la presa i coscienza e gli atti conseguenti.

Comunque sia, è abbastanza evidente che dal tema posto si cominciano a mettere in atto le modalità per affrontarlo.

Quello che invece appare assolutamente assente come argomento di riflessione a qualsiasi livello - politico, istituzionale,economico, e anche sul versante ambientalista - è il tema del risparmio e dell´efficienza nell´uso della materia. In realtà in alcuni consessi scientifici, il problema della necessità di ridurre il consumo delle materie prime è posto ormai da anni. E si è provato a quantificarlo, vedi l’impronta ecologica o gli obiettivi indicati dall’istituto Wuppertal per raggiungere un bilancio almeno in pareggio tra consumo di materie prime e produzione di rifiuti. Per raggiungere quel pareggio, sarebbe necessario diminuire i prelievi di materia del 90% in 50 anni (ormai ridotti a poco più di quaranta).

Il cosiddetto Fattore 4, indicava infatti l’esigenza di ridurre di quattro volte il consumo di risorse a livello mondiale attraverso l’aumento della loro produttività in termini di utilità che se ne ricava e il Fattore 10 indicava di ridurre di dieci volte il consumo di materie prime nelle economie sviluppate, per lasciare alle altre uno spazio ambientale sufficiente a conseguire un livello adeguato di sviluppo umano. Quindi risparmio ed efficienza. Esattamente quello che si indica oggi come necessario da mettere in atto sul fronte energetico per ridurre le emissioni inquinanti di Co2 e quindi contrastare il global warming. Esattamente quello che sarebbe necessario fare in termini di materie prime utilizzate per affrontare l’altro aspetto che sta dietro il metabolismo industriale, ovvero la riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte (che non sono nè le famiglie nè il "porta a porta"). Ma questo è tema assolutamente negletto! E lo è perfino fra le migliaia di "rifiutologi".

Nonostante il richiamo alla necessità di disaccoppiamento tra produzione complessiva dei rifiuti e crescita economica previsto dal VI programma di azione ambientale europeo, i primi (soprattutto quelli di processo definiti come speciali) sono in continuo aumento e secondo l’Agenzia europa per l’ambiente sono destinati ad aumentare. Previsioni che non potranno essere da meno per quanto riguarda paesi in forte crescita come i Paesi asiatici e la Cina , cui ormai non sono più sufficienti le quote interne di materie prime, tanto che ha cominciato ad importarle, per far fronte alla richiesta del settore produttivo.

Che la questione sia un pò più complicata del "porta a porta spinto" non c´è dubbio; che la si ignori a tutti i livelli, invece, fa venire molti dubbi.

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