[15/03/2007] Trasporti

Tunnel alta velocità: Domenici esulta, De Zordo molto critica

LIVORNO. L’ultimo Cda di Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha approvato l´avvio dei lavori sia per quanto riguarda la realizzazione ferroviaria in superficie (il cosiddetto scavalco) sia del sottoattraversamento (tunnel e stazione). Una notizia che rende felice il sindaco di Firenze Leonardo Domenici che commenta: «Non possiamo che essere soddisfatti per quanto annunciato dall´amministratore delegato delle Ferrovie Moretti, riguardo l´avvio degli interventi per il nodo fiorentino dell´alta velocità. E´ una notizia che aspettavamo. Finalmente partono i lavori di un´opera fondamentale per la nostra città e per l´intera regione».

«Siamo certi - continua Domenici - che ora Rfi procederà in tempi brevi a portare avanti tutte le procedure previste dalla gara d´appalto. Con il passaggio dei treni a lunga percorrenza nel tunnel sotterraneo - spiega il sindaco - si libereranno i binari di superficie, che potranno essere destinati ai convogli metropolitani e regionali: questo permetterà la definitiva integrazione con il sistema delle tranvie e del trasporto pubblico su gomma».

Assai meno soddisfatta è invece Ornella De Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo che spara a zero sul progetto a cominciare dall’assegnazione dei lavori: «L´appalto per la costruzione del sottoattraversamento fiorentino dell´Alta Velocità è stato vinto da un raggruppamento di imprese che fa parte del mondo delle cosiddette ´Cooperative Rosse´. Il consorzio è capeggiato dalla emiliana Coopsette, all´interno del quale troviamo il Consorzio Etruria aderente alla Lega delle Cooperative della Toscana, presieduta da Giovanni Doddoli, già sindaco Ds di Scandicci. L´affare vale 685 milioni di euro e come dimostra la storia documentata dell´Alta Velocità italiana non può che aumentare».

Ma è il progetto in toto, secondo De Zordo, che non va: «Unaltracittà/Unaltromondo non può che ribadire la forte contrarietà ad un progetto che se realizzato pone Firenze al centro di gravi problemi, con il rischio che diventino veri e propri disastri, di ordine ambientale, economico, funzionale. Si tratta di motivi più volte esposti, a cui nessuno ha mai dato risposte esaurienti, nemmeno le istituzioni più vicine ai cittadini come il Comune di Firenze e la Regione Toscana, anche´esse guidate da due esponenti del partito dei DS».

Unaltracittà/Unaltromondo si dice inoltre «molto preoccupata per il possibile avvio della realizzazione di un´opera dall´impatto ambientale pesantissimo e non adeguatamente valutato (sembrerà paradossale ma solo i progetti dell´Alta Velocità e Berlusconi prevedono la Valutazione d´impatto ambientale sul mero progetto preliminare). Eppure basta immaginare i disastri avvenuti in Mugello replicati a Firenze, in piena area urbana. Un´opera costosissima, che concentra in 7 km di tunnel finanziamenti che servirebbero per tanti interventi di ammodernamento della rete regionale, utile come non mai per i tanti pendolari toscani».

«Questa opera – conclude - non serve, visto che si può agire sul potenziamento della rete di superficie, come dimostra anche lo studio di Legambiente che attesta già ora un passaggio di treni superiore a quello previsto con il tunnel in funzione (in realtà da parte di Unaltracittà/Unaltromondo si contesta anche la tranvia di superficie, ndr). Una concreta speranza, che ha però bisogno di una politica attenta ai bisogni dei cittadini, è la clausola di rescissione contemplata nell´appalto in caso di mancanza di risorse. Ad oggi queste risorse non ci sono, ma c´è qualcuno tra governo e istituzioni locali in grado di ammetterlo?».

(Nella foto un modellino ricavato dal progetto ed elaborato al computer)

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