[14/03/2007] Comunicati

«Borsa delle emissioni» anche in Italia

ROMA. Il ministero dell’ambiente e quello dello sviluppo economico annunciano che anche l’Italia ha la sua “Borsa delle emissioni”, in attuazione della direttiva europea 2003/87/CE, che istituisce un sistema comunitario dello scambio di quote di emissione di CO2 (Eu Ets) con la realizzazione di mercati nazionali di acquisto e vendita dei diritti di emissione, uno degli strumenti previsti dal Protocollo di Kyoto.

Il 2 aprile partirà il mercato volontario delle unità di emissione di CO2, controllato dal Gestore del mercato Elettrico (Gme) che si aggiunge alle altre “borse delle emissioni” europee: Exaa in Austria, Ecx in Olanda, Eex in Germania, Powernext in Francia e Nordpool in Norvegia.

«Le attività soggette ai limiti di emissione – spiega una nota del ministero dell’ambiente - riguardano oltre 12 mila impianti industriali europei: attività energetiche (termoelettrico, impianti di combustione con potenza superiore ai 20 MW, raffinerie), quelle per la produzione e trasformazione di metalli ferrosi, industrie del cemento, della calce, del vetro, della ceramica e della carta».

Il governo colma così un ritardo accumulato dall’Italia rispetto agli altri paesi europei e offre alle imprese italiane la possibilità di operare sulla nuova borsa per ottimizzare i programmi di contenimento delle emissioni climalteranti. Il Gme, che ha acquisito esperienza con il mercato dei certificati verdi e bianchi di efficienza energetica, sarà la sede di negoziazione organizzata secondo criteri di neutralità, trasparenza, obiettività e concorrenza tra gli operatori, offrendo un sistema di tariffe tra i più competitivi in Europa, sia per il costo annuale fisso (2500 euro ma nullo per il primo anno), sia per quello variabile di 0,0025 Euro per ogni quota negoziata.

«La ‘Borsa delle emissioni’ italiana – dicono al ministero dell’ambiente - è un mercato con consegna “a pronti” delle unità di emissione (mercato ‘spot’), con un lotto minimo di offerta di 500 unità. Le sessioni di mercato sono giornaliere (dalle 9 alle 16 di tutti i giorni lavorativi) e gli scambi sono in contrattazione continua. E’ prevista la garanzia totale degli acquisti (tramite deposito fruttifero) e la garanzia di consegna delle unità acquistate (tramite trasferimento iniziale delle unità sul conto del Gme). Per essere ammesso al mercato – continua la nota - l’operatore deve essere titolare di un conto deposito delle unità di emissione presso uno dei registri europei e sottoscrivere una domanda e un contratto di adesione alle regole del mercato. Per il funzionamento del mercato il Gme ha aperto un conto di deposito presso l’Apat (Agenzia per la protezione dell´ambiente e per i servizi tecnici). Chi vuol vendere le quote di emissione sulla “Borsa delle emissioni” italiana trasferisce le unità che intende scambiare sul conto proprietà intestato al Gme. Le proposte di acquisto e vendita vengono quindi ordinate in un book di negoziazione. Ciascun book presenta le migliori proposte di acquisto e di vendita ordinate secondo priorità di prezzo (in caso di prezzo uguale, le proposte sono ordinate secondo l’ordine temporale di ricevimento da parte del sistema informatico del Gme). Per ciascun periodo di riferimento (fase I: anni 2005-2007; fase II: anni 2008-2012) delle unità di emissione assegnate dai Piani di assegnazione nazionali esiste un book di negoziazione diverso».

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