[12/03/2007] Comunicati

Lisbona 2010 e sostenibilità, ma la Toscana quanto dista dagli obiettivi?

LIVORNO. Nel marzo del 2000 i Capi di Stato e di Governo Ue, riuniti nel Consiglio europeo di Lisbona, hanno fissato per il 2010 un obiettivo strategico: far diventare quella europea “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”. Questo, in estrema sintesi, è Lisbona 2010.

Il Sole24Ore ha svolto un’inchiesta (pubblica oggi) che fotografa – a livello regionale - la distanza da quegli obiettivi e la velocità di avvicinamento. La divisione è tra lepri e tartarughe. Le quattro aree tematiche analizzate sono: Occupazione; Innovazione; Coesione sociale; Sostenibilità ambientale.
Ciò che balza all’occhio – dal punto di vista di greenreport – è che in quest’ultima categoria la Toscana – insieme a Valle d’Aosta, Umbria, Trentino, Molise, Calabria e Abruzzo – avrebbero centrato l’obiettivo di Lisbona 2010. Una sottolineatura che non è solo evidente nella classifica, ma viene esplicitata nel pezzo portante di pagina 2.

La notizia sarebbe alquanto positiva, ma almeno sulla Toscana ci sono sorti dei dubbi. Per raggiungere l’obiettivo, infatti, sono molti i parametri indicati da Lisbona 2010 quali trasporti sostenibili, rinnovabili, produzione e consumi sostenibili, conservazione e gestione delle risorse naturali, rispetto protocollo di Kyoto. Abbiamo così chiesto come stanno le cose a Mauro Grassi, già ricercatore dell’Irpet, oggi dirigente della Regione Toscana nel settore ambiente e territorio.

«Non mi risulta affatto – comincia Grassi – che la Toscana abbia raggiunto quell’obiettivo. Probabilmente il dato si riferisce soltanto all’energia prodotta da fonti rinnovabili, che ci vede in effetti oltre il 30% grazie alla geotermia. Siamo sicuramente fuori, come gran parte dell’Italia, dai parametri della C02 (+7.6% tra il 1990 ed il 2003 fonte Direzione generale politiche territoriali e ambientali servizio sffari senerali Regione Toscana, ndr)ad esempio. Quindi – conclude – la Toscana non ha raggiunto gli obiettivi di Lisbona 2010, ma rispetta quel parametro. Che come ho detto è quasi esclusivamente legato alla geotermia, perché sul resto delle rinnovabili siamo molto indietro».

E’ possibile dunque ipotizzare che l’intera tabella faccia riferimento solo all’energia elettrica prodotta da rinnovabili e quindi sia sbagliato affermare che quelle regioni indicate stiano rispettando i parametri della sostenibilità ambientale. Non torna neppure il dato che a pagina tre viene fornito proprio sull’elettricità prodotta da fonti rinnovabili: si legge, infatti, che nel 2000 era pari al 19.1% e l’ultimo dato disponibile è 16,9%. I dati ufficiali dell’Ue, invece, parlano del 15,3% attuale e che dal 1997 l’Italia non è mai andata oltre il 16%.

Ribaltando la questione, dunque, c’è davvero da domandarsi quanto lontano siano le regioni italiane e quindi l’Italia in generale dagli obiettivi sulla sostenibilità ambientale che dovrebbero essere raggiunti entro tre anni…

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