[09/03/2007] Energia

Clima: l’accordo Ue apre prospettive di sviluppo per le agroenergie

FIRENZE. La Confederazione italiana agricoltori (Cia) «l’accordo raggiunto al vertice Ue sugli obiettivi da centrare per ridurre i gas serra e sviluppare le energie rinnovabili è di grande rilievo, rappresenta un punto fermo e vincolante per uno sviluppo realmente sostenibile e apre all’agricoltura nuove prospettive nel campo delle agroenergie». Il documento siglato oggi a Bruxelles dai capi di stato e di governo dei 27, con l’obiettivo vincolante del 20% di energia da fonti rinnovabili per la Cia «costituisce una svolta rilevante e permette all’agricoltura di sviluppare strategie e piano nel campo dei biocarburanti».

L’agricoltura potrebbe così svolgere un ruolo rilevante contro l’inquinamento atmosferico e l’effetto serra.

«Un adeguato sviluppo delle agroenergie, che hanno un bassissimo impatto ambientale, è, infatti, in grado di contribuire -sottolinea la Cia- ad aprire prospettive nuove e a frenare inquinamento e surriscaldamento.

In Italia vi sono grandi potenzialità per far decollare l’intero settore agroenergetico, ma è necessaria un’azione che punti con decisione a politiche di sviluppo per le fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale e di supporto alle imprese agricole che si organizzano per coltivare, produrre e vendere energia». Dopo l’accordo di Bruxelles per la Cia occorre che il Piano energetico nazionale tenga in debito conto il ruolo che l’agricoltura può svolgere.

Per gli agricoltori «biodiesel, bioetanolo, olio vegetale puro e biogas, tutti combustibili prodotti da materie prime agricole, possono rappresentare una concreta opportunità per le imprese agricole e una risposta significativa agli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera. In questo ambito la firma del contratto quadro sui biocarburanti rappresenta certamente un primo significativo passo per lo sviluppo delle agroenergie, per dare vita ad una filiera nazionale e per rispondere agli obiettivi posti dal Protocollo di Kyoto».

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