[08/03/2007] Parchi

La montagna toscana tra competitività, salvaguardia e innovazione

VALLOMBROSA (Firenze). «E’ necessario uscire dalla conferenza regionale della montagna con dei risultati concreti, con delle risposte forti rispetto alle problematiche emergenti che abbiamo convenuto sui tavoli regionali», ha esordito così il presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani nel suo intervento di apertura della terza conferenza regionale delle Montagne di Toscana che secondo Giurlani «si colloca in un contesto di assoluta novità, soprattutto per quanto concerne il percorso affrontato poiché la base di discussione comune è rappresentata da un’intesa programmatica per lo sviluppo sostenibile dei territori montani che, prima di passare al vaglio della regione, ha visto la concertazione dei vari attori locali».

Il presidente dell’Uncem ha proposto alcuni punti di discussione partendo dalla governarce dei territori montani, al riconoscimento vero del ruolo della comunità montane come enti di riferimento per lo sviluppo della montagna, alla problematica delle risorse. Giurlani è preoccupato perché la competizione è diventata molto forte e la montagna rischia di rimanere ai margini: «é necessario avere una garanzia di risorse per la montagna altrimenti si rischia di bloccare completamente lo sviluppo di questi territori e quindi la loro sicurezza». Tra le sfide proposte da Giurlani non potevano mancare i servizi socio-assistenziali e il digital divide, caso difficile sempre più pressante per le zone marginali della montagna ma anche uno dei più seri ed urgenti.

«Chiedo alla Regione di affrontare con rapidità questo problema - ribadisce Giurlani - che sta diventando insieme economico e sociale».

Aprendo la conferenza l’assessore regionale all´ambiente Marino Artusa ha detto che «la valorizzazione della competitività del sistema montano, la tutela del suo ecosistema e la promozione della qualità della vita e dei servizi in montagna. Sono questi i filoni centrali dell´intesa per uno sviluppo sostenibile dei territori montani che vogliamo mettere a punto con tutti i soggetti pubblici e privati interessati sulla base del progetto integrato regionale fatto proprio dal nuovo piano regionale di sviluppo» ed ha sottolineato che «la valorizzazione della competitività di un sistema montano, che costituisce il 50% del nostro territorio, con 157 comuni e 500 mila residenti, non può non passare che attraverso la valorizzazione del diffuso patrimonio delle attività produttive delle nostre montagne in un´ottica di attenzione verso le pratiche di sostenibilità ambientale e territoriale».

Per l’assessore all’ambiente la tutela dell´ecosistema montano è fondamentale dell´accordo: «E´ chiaro a tutti che dove la presenza di popolazione ed attività economiche residenti è minore, come nei territori montani, ciò non deve e non può significare una mancanza di attenzione da parte delle politiche ambientali. E´ indispensabile pertanto promuovere tutta una serie di interventi per la difesa del suolo dall´erosione superficiale, per la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la tutela e la conservazione della biodiversità del paesaggio rurale e forestale, e per la produzione di servizi ambientali in senso lato. Il terzo asse è la promozione della qualità della vita e dei servizi in montagna perché il mantenimento ed il miglioramento della qualità della vita degli abitanti delle aree montane è strettamente connesso sia alla quantità e qualità dei servizi alla popolazione presenti sul territorio che alla loro accessibilità».

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