[08/03/2007] Parchi

Cites: le piante da proteggere e quelle salvate

LIVORNO. E’ noto che le foreste tropicali sono sotto pressione a causa del disboscamento provocato dall’industria del legname e della riconversione agricola dei territori. La Fao stima che nel Mondo tra il 1980 e 1990 è stata perso più dello 0.8% all’anno delle foreste tropicali e tra il 1990 ed il 2000 la perdita annuale della copertura forestale in molti Paesi in via di sviluppo ha continuato ad essere significativa, in molti casi oltre l’1% all´anno.

Gli alberi e il legname solo di recente sono stati inclusi in maniera organica nelle 3 appendici di salvaguardia della convenzione Cites sul commercio internazionale della specie di fauna e flora selvatiche in pericolo, ma, visto i dati sul riscaldamento climatico e i disastri ambientali in aumento, strettamente legati in alcune aree al disboscamento, e l’aumentare del taglio abusivo di alberi di grande valore commerciale, si sta facendo strada la convinzione della necessità di regole più stringenti migliori per conservare quel che resta delle foreste pluviali e tropicali.

Gli Stati membri del Cites hanno già acconsentito ad includere il mogano, l’acero macrophyllum (nella foto) dell’America latina, il ramin e l’agarwood dell´Asia Sud-Orientale nell´allegato II.

La Germania a nome dell´Ue propone di includere nell’elenco dell´Appendice II, che richiede permessi di commercio, tre specie di palissandro, che crescono solo nelle foreste palustri del Belize del sud e nelle confinanti regioni di Guatemala e Messico e che sono minacciate per il fatto di essere molto ricercate, per la loro sonorità, dall’industria degli strumenti musicali.

La Germania propone al Cites di includere nell’allegato II anche i cedri dell’America centrale e del Sudamerica, una volta molto comuni, che soffrono di un esteso disboscamento: sono stati tagliati per almeno 250 anni per ricavarne un legname molto usato localmente per la sua resistenza alla decomposizione ed agli insetti, mentre a livello internazionale è considerato un legno prezioso.

Altre proposte rivolte alla Cites richiedono la rimozione di alcune specie considerate non più a rischio dagli allegati, in particolare un tipo di agave, una pianta grassa, una pianta ornamentale e parecchie specie di cactus.

Le appendici Cites comprendono tre opzioni regolarici.

Gli animali e le piante elencati nell´allegato I sono esclusi da commercio internazionale, tranne in circostanze molto speciali, contiene circa 530 specie animali, comprese tutte le grandi scimmie; vari felini come il ghepardo, il leopardo delle nevi e la tigre; numerosi uccelli rapaci; gru e fasianidi; tutte le tartarughe marine; molte specie di coccodrilli, di testuggini terrestri e di serpenti; alcuni cactus ed orchidee.

Per le specie elencate nell´allegato II è consentito il commercio internazionale, ma è controllato rigorosamente sulla base di permessi Cites. Questo allegato include oltre 4.460 specie animali e 28.000 di piante, compresi tutti i primati, i felini selvatici, i cetacei, ipappagalli, icoccodrilli e le orchidee non elencati nell´allegato I.

Nell´allegato III si trovano oltre 290 specie specie protette all’interno dei confini uno Stato membro del Cites e l’elenco delle specie dell´AppendiceIII permette che un Paese chieda ad altri di aiutarlo a regolare il commercio delle specie elencate.

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