[06/03/2007] Energia

Rigassificatore Rosignano, protocollo d´intesa per rilanciare il progetto

ROSIGNANO. Dopo l’iniziativa di alcune settimane fa dei Ds, oggi a tornare alla carica per il rilancio del rigassificatore di Rosignano sono le organizzazioni sindacali, Confindustria Livorno, Federchimica, le Direzioni di Solvay e Ineos. Lo hanno fatto sottoscrivendo con un protocollo d’intesa.

«Avviare – si legge nel protocollo – tutte le iniziative opportune sia nelle sedi istituzionali locali e regionali, sia presso il Governo nazionale affinché il Progetto Rosignano sia valutato non solo per la sua valenza energetica nel campo dell’approvvigionamento di Gnl di cui il Paese ha urgente bisogno, ma anche per la sua più specifica ed altrettanto importante valenza industriale ed ambientale, in quanto progetto utile e funzionale al potenziamento delle attività esistenti nel Polo chimico rosignanese ed alla creazione dei migliori presupposti per lo sviluppo del Parco Industriale e dell’indotto di tutto il comprensorio, per il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali».

L’impegno è stato preso presso lo stabilimento Solvay di Rosignano, e come detto è contenuto nel protocollo d’intesa sottoscritto dalla Direzione Solvay, Federchimica, Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, Ugl, nazionali e territoriali, e le rsu Solvay dello stabilimento e dei Cantieri di San Carlo e Ponteginori già firmatarie del Protocollo d’intesa per l’accordo di programma relativo al Parco Industriale di Rosignano Solvay del 7 luglio 2000, con la partecipazione della Direzione di Ineos e rispettive rsu, che nel 2000 facevano parte del gruppo Solvay, e Confindustria Livorno.
Le parti firmatarie – si legge in un comunicato – prendono atto con preoccupazione che, nonostante i progressi dell’iter autorizzativo del Progetto Rosignano (ottenuto il nulla osta di fattibilità in merito alle problematiche di sicurezza e valutazione di impatto ambientale ancora in corso), il nuovo Piano di Indirizzo Energetico Regionale presentato nel Consiglio Regionale della Toscana il 29 gennaio scorso (in realtà si tratta solo di un documento preliminare, ndr), sembra non contemplare (sempre per chiarezza in quel documento preliminare non vi è proprio traccia, ndr) la possibilità della realizzazione del “Progetto Rosignano” ed esprimono quindi la loro volontà di attivare tutte le azioni opportune a sostegno di questo Progetto.

In particolare, per quanto riguarda il Progetto Rosignano, i soggetti firmatari confermano che tale opera va oltre il semplice “Terminale di rigassificazione Gnl” ed è da considerarsi, a tutti gli effetti un “Progetto industriale integrato” funzionale al consolidamento ed allo sviluppo del Polo chimico di Rosignano ed al miglioramento ambientale, già inserito nell’ambito dell’osservatorio per il Settore Chimico, istituito dal Ministero dell’Industria, e che in tale ambito dovrà essere al più presto riproposto per superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla sua completa realizzazione.

Vediamo che cosa maturerà dopo questo nuovo appello. Fino ad oggi la Regione Toscana, e in primis il presidente Claudio Martini, ha sempre ribadito (l’ultima volta a Livorno rispondendo ad una precisa domanda di greenreport) che con il metanodotto Galsi e la Olt la Toscana ha dato il suo contributo al ´sistema Paese´ sul piano della diversificazione dell’approvvigionamento energetico.

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