[06/03/2007] Comunicati

Mimose made in Tuscany per la Festa delle donne

FIRENZE. Entro l’8 marzo verranno venduti in Italia 18 milioni di ramoscelli di mimosa e Greenreport aveva già parlato dell’allarme degli agricoltori per la penuria di mimose made in Italy per la Festa della donna a causa delle temperature più alte che hanno provocato una precoce fioritura anticipata di circa un mese.
«con il rischio di congelare il mercato italiano e toscano – spiega la Confederazione italiana agricoltori Toscana - se non fosse intervenuta la professionalità dei nostri floricoltori che proprio al momento della fioritura hanno raccolto il prodotto e immagazzinato in speciali locali per conservarlo fresco e pronto per essere venduto l’8 di marzo».

Quindi la festa della donna parlerà toscano e si importeranno meno mimose dal sud America e dagli altri Paesi del bacino del Mediterraneo. «Per i produttori floricoli toscani – spiega Alessandro Del Carlo, della presidenza regionale della Cia - quella della festa della donna, pur non essendo un´occasione decisiva, rappresenta una opportunità che ogni anno viene raccolta con prodotti sempre più qualificati. L’impegno nel salvare le produzioni dalla sfioritura portata dal clima anomalo è stato notevole sia in una particolare strutturazione del momento produttivo sia nell’organizzazione e nella qualificazione della fase commerciale e dei servizi».

Secondo i dati Cia sono più di 3.600 le aziende toscane del settore con una superficie di circa 7 mila ettari, circa il 20% della produzione agricola regionale. La floricoltura rappresentano il 3% della produzione agricola toscana e copre l’1% del terreno coltivato, ma rappresenta un quinto del valore di tutta produzione agricola. «Il solo settore vivaistico – spiaga la Cia - nel 2003 ha raggiunto un giro d’affari di 380 milioni di euro. Le aziende florovivaistiche toscane sono concentrate in misura maggiore in provincia di Pistoia (49%), Lucca (19,5%) e Arezzo (11,8%)».

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