[02/03/2007] Consumo

Mimose straniere per le donne italiane

FIRENZE. Le mimose che dovevano essere donate alle donne l’8 marzo sono fiorite anche più di un mese fa e ora nel nostro paese non se ne trovano quasi più, tanto che è andata persa oltre il 30 per cento della produzione nazionale. Così la Festa delle donne sarà celebrata con circa 15 milioni di ramoscelli provenienti in gran parte da Francia, Spagna e Sud America ed a prezzi più alti del 20 – 25%.
«Quest’anno, proprio per le alte temperature – spiega la Confederazione italiana agricoltori (Cia) - viene a mancare tutta quella produzione selvatica o quasi che, non affidata ai professionisti,è stata già consumata o addirittura è andata distrutta

Per le mimose verranno gli italiani spenderanno tra i 45 e i 50 milioni di euro «I prezzi al consumo -ricorda la Cia- dovrebbero variare dai 3-6 euro a ramoscello ai 15-18 euro a mazzetto. Quotazioni che, tuttavia, sono fortemente “gonfiate” rispetto alla produzione dove, come avviene per altri prodotti agricoli, i listini sono sensibilmente più bassi. Dl floricoltore al consumatore ci possono essere, infatti, aumenti anche di 5-6 volte. A questo si aggiunge il rischio di comprare, molte volte, prodotti venduti da abusivi e che non hanno alcun controllo nella filiera».
D’altronde la mimosa è già una “straniera”, questa acacia dealbata è stata introdotta all’inizio dell’’800 dal Sud America e dall’Australia in Europa e si è adattata benissimo, diventando in alcuni casi infestante.

La produzione a scopo commerciale, che impegna 2mila imprese, è concentrata in Liguria ed era mediamente di 125 milioni di steli, con una superficie coltivata che si avvicina ai 550 ettari.
«La mimosa -ricorda la Cia- divenne il simbolo della Festa delle Donne solo alla fine della seconda guerra mondiale. All’epoca si cercava un fiore che potesse contraddistinguere e simboleggiare la giornata delle donne. E furono proprio le donne italiane a trovare nelle palline morbide e accese, che costituiscono la profumata mimosa, il simbolo della loro festa. Inoltre, questi fiori hanno il gran vantaggio di fiorire proprio nel periodo dell’8 marzo e di non essere troppo costosi. Cosa, purtroppo, che non è avvenuta quest’anno».

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