[27/02/2007] Consumo

Milleproroghe: visoni in libertà e oche meno grasse

ROMA. Come si capisce dal nome, il decreto mileproroghe è una specie di affollato autobus sul quale sono stati fatti accomodare passeggeri diversi e due nuove parti dell’articolo 8, inserite su emendamento proposto dalla Lav e proposti dai senatori dell’Intergruppo parlamentare Animali, Loredana De Petris, Gianpaolo Silvestri e Anna Donati dei Verdi, lasciano spazio alla soddisfazione degli animalisti.

«Di nuovo vietato da subito l’ingozzamento forzato di anatre e oche – dice Gianluca Felicetti, presidente della Lav - pratica particolarmente crudele che consuma letteralmente 25 mila volatili l’anno, condannata dal Comitato scientifico veterinario dell’Unione Europea. E’ di nuovo fissata al 1° gennaio prossimo la data di chiusura degli allevamenti di animali “da pelliccia”, ben 300mila fra visoni e cincillà. Si restituisce così il maltolto che pellicciai e allevatori residuali avevano ottenuto nella scorsa Legislatura in analoghi provvedimenti, ovvero la cancellazione di questi piccoli ma significativi passi in avanti ottenuti sei anni fa e già praticati da altri Paesi come Inghilterra e Galles, Scozia, Austria , Olanda e Svezia per le pellicce, Svizzera, Norvegia, Germania, Danimarca, Repubblica Ceca, Israele, California, Inghilterra e Galles per la tutela dei volatili era questo il primo dei punti del nostro Piano nazionale per i diritti degli animali che decine di migliaia di cittadini avevano sostenuto nel novembre scorso con una petizione, un bell’esempio di sinergia positiva fra istanze popolari e Istituzioni».

E la Lega antivivisezione fa l’elenco degli amici degli animali e dei pellicciai e tra i cattivi mette «Zucchi e Franci (Ds); Misuraca, Boscetto, Santelli, Ventucci, Ricciuti, Carfagna, Pasinato e Falcier (Fi); Cota, Stucchi e Stiffoni (Lega Nord); Marcora (Margherita); Giovanardi, il più accanito a spacciare presunti impegni dei pellicciai a favore del benessere degli animali e non vincolanti raccomandazioni sul tema del Consiglio d’Europa, Forte e Pellegrino (Udc)».

Chi violerà i nuovi divieti o praticherà mutilazioni come spiumatura e taglio delle ali di volatili vivi, taglio di code per i bovini, rischia una sanzione amministrativa di 3.098 euro e in caso di recidiva l’aumento della metà del pagamento e la sospensione dell’esercizio di allevamento da uno a tre mesi, ma anche l’apertura di un procedimento penale per il maltrattamento degli animali che può finire anche con la reclusione.

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