[26/02/2007] Parchi

Anno polare internazionale, scienza al servizio del Pianeta

LIVORNO. Il primo marzo a Parigi inizierà ufficialmente l´anno polare internazionale (Ipy) uno dei più ambiziosi progetti scientifici internazionali mai tentati e costituito da oltre 150 progetti coordinati tra loro che vedranno la partecipazione di migliaia di scienziati di oltre 60 paesi, in rappresentanza di una vasta gamma di discipline di ricerca, insieme per scoprire più sulle regioni polari e la loro influenza critica sul resto del pianeta. La campagna Ipy inoltre mira a svolgere una funzione divulgativa ed a far partecipare l’opinione pubblica mondiale ed a formare la prossima generazione di tecnici, scienziati e decisori politici che avranno sempre più a che fare con le tematiche del riscaldamento globale.

L’Ipy 2007-2008 è patrocinato dall’International council for science (icsu) ICSU e dall´Organizzazione meteorologica (Wmo) e vuole ricostruire una storia di 125 anni di studio internazionalmente coordinato sulle regioni polari, partendo dalle prime due edizioni del 1882-1883 e 1932-1933, allora patrocinate dall´organizzazione meteorologica internazionale, e dall´anno geofisico internazionale 1957-1958, che organizzarono Icsu e Wmo
l´apertura ufficiale dell’ Anno Polare Internazionale sarà preceduta domani da una iniziativa a Strasburgo durante la quale verranno presentate le iniziative dell’Ipy per determinare le attuali condizioni ambientali delle regioni polari ed per misurare e capire i cambiamenti sociali ed ambientali del passato e presente e migliorare le previsioni dei mutamenti futuri.

E’ sempre più evidente che le aree polari hanno un collegamento forte con il clima del Pianeta e che occorre migliorare la nostra comprensione di processi su vasta scala e sui collegamenti e le interazioni fra le regioni polari ed il resto del globo. Per la scienza le regioni polari si aprono nuove frontiere, diventano sempre di più luoghi privilegiati per studiare la Terra per usare la il sole e l´universo, ma anche i processi culturali, storici e sociali che modellano la sostenibilità delle società umane circumpolari e per valorizzare il loro contributo unico alla diversità culturale ed alla cittadinanza globale.

«Ipy si trova ad un incrocio per il futuro del pianeta – spiega Michel Jarraud, segretario generale del Wmo – L’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) ha indicato che queste regioni sono altamente vulnerabili all’aumento delle temperature. Tuttavia, le ricerche ambientali e metereologiche in situ ed altre normali modalità di osservazione ai poli sono poche ed è essenziale installarne di più ed aumentare la copertura satellitare per avere un´immagine generale migliore di quanto queste zone stanno cambiando velocemente e dell´effetto globale di questi cambiamenti».

Per David Carlson, direttore dell´ufficio internazionale di programma di Ipy «mentre iniziamo, affrontiamo già molte sfide: mentre cerchiamo di realizzare una banca dati comune, la natura sta scambiando ad una velocità sorprendentemente nelle regioni polari. Ma abbiamo una risorsa enorme: l´entusiasmo e la cooperazione internazionali, ed un vasto insieme di competenze scientifiche del più alto livello che la maggior parte di nono hanno mai visto durante le nostre carriere. Ipy riuscirà, per questa necessità che abbiamo davanti e per l’energia scientifica che abbiamo».

L’enfasi di Ipy 2007-2008 è posta sull’inizio di una nuova era nella scienza polare fatta di una più forte ricerca interdisciplinare cha comprende anche le scienze fisiche, ecologiche e sociali ed un collegamento reale con le Comunità e gli educatori indigeni.

«Se si paragona questa edizione con gli anni polari precedenti – spiega Thomas Rosswall, direttore esecutivo del Consiglio internazionale per la scienza - abbiamo progettato un più vasto programma che coinvolge tutte le discipline relative sia dalle scienze naturali che sociali. Ipy è un esempio eccellente di rafforzamento della scienza internazionale a favore della società».


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