[26/02/2007] Acqua

Massaciuccoli, in dieci anni la superficie potrebbe ridursi del 20%

FIRENZE. Per il lago di Massaciuccoli qualcosa si sta muovendo. Ieri il Comitato Istituzionale dell´Autorità di Bacino del fiume Serchio, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa, dei sottosegretari dei Ministeri dell´Ambiente, dell´Agricoltura, dei Beni ed Attività Culturali ed Ambientali, delle Infrastrutture, al presidente della Provincia di Lucca, all´assessore all’ambiente della provincia di Pisa, ha adottato il progetto di Piano di Bacino stralcio “Bilancio idrico del lago di Massaciuccoli”.

Il Progetto comprende un quadro conoscitivo dettagliato che mette in evidenza l´attuale situazione di degrado ambientale a cui il lago è da anni soggetto, in particolare per quanto riguarda la quantità di risorsa idrica. I dati parlano da soli: il bacino idrografico ed idrogeologico del lago è affetto da un deficit idrico annuo pari a circa 32 milioni di metri cubi; annualmente il livello del lago si abbassa mediamente di circa 0,7-1 centimetri; la falda idrica sotterranea compresa tra la linea di costa ed il lago stesso come dimostrano i rilievi piezometrici effettuati fin dagli anni ´80, si abbassa mediamente di circa 15 cm annui; studi effettuati sin dagli anni ´70 anni hanno dimostrato una progressiva ed inarrestabile salinizzazione delle acque di falda; annualmente (maggio-ottobre) il lago si attesta sotto il livello medio del mare attirando cosi al suo interno acqua salata di origine marina che progressivamente va ad accumularsi e stratificarsi nelle acque del lago stesso ed in particolare nelle vecchie cave per l´estrazione della sabbia silicea.

In tale situazione è stato stimato che il lago in circa 10 anni si possa ridurre di una superficie pari a circa il 20%. Quali sono le cause? Sono da considerare senza dubbio anche gli aspetti climatici (le precipitazioni si sono ridotte nell´ordine del 10% negli ultimi 10 anni), ma sono dovute principalmente ad un elevato impatto antropico causato dall´agricoltura intensiva e dalle captazioni a scopo idropotabile delle sorgenti che una volta sgorgavano dalla fascia collinare per poi alimentare il lago ed il suo padule. Ovviamente gli aspetti quantitativi sono legati alla qualità dell’acqua ed in particolare alla salinizzazione delle acque di falda, all´inquinamento derivante dai reflui agricoli che rendono sempre di più il lago soggetto ad eutrofizzazione.

I rimedi previsti nel Piano sono di tipo integrato: interventi strutturali (grande derivazione dal fiume Serchio che in condizioni di massimo regime possa portare al lago una portata pari a 3 m3/sec rispettando il deflusso minimo vitale del Serchio); norme di Piano, costruite al fine di indirizzare gli utilizzatori (gestori degli acquedotti e agricoltori) nell´ottica del risparmio idrico attraverso regole che incentivano il risparmio e che contemplano il divieto di nuove captazioni idriche all´interno del bacino fino all´esecuzione degli interventi strutturali; linee guida e raccomandazioni per il risparmio idrico nei vari settori. La strada è tracciata, ora si tratta di passare alla fase operativa.

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