[23/02/2007] Rifiuti

Per una convegnistica sostenibile

FIRENZE. Certo è bene incominciare a pensare anche all’impatto ambientale provocato dalla convegnistica. Inviti cartacei, spostamenti (spesso in auto), buffet e pranzi organizzati senza particolari attenzioni. Proviamo a moltiplicare il tutto per le numerosissime iniziative nei vari settori che si svolgono durante l’anno in Toscana (un settore del turismo si definisce appunto congressuale) e proviamo a fare due conti in termini di CO2 consumata.

Per Arpat la sostenibilità ambientale passa sempre attraverso tentativi concreti di “fare con meno”. In quest’ottica si colloca la scelta di realizzare la presentazione del progetto sul risparmio energetico con accorgimenti (dall’annuncio iniziale all’aperitivo conclusivo) mirati a ridurne il peso ecologico. La bontà delle opzioni realizzate è stata valutata in termini di CO2 risparmiata. “Se spengo non spreco e non spendo!”, un simpatico gioco di parole ricche di contenuti con un esempio pratico sicuramente da replicare. Inviti per via telematica, materiale informativo su carta riciclata stampato last minute (solo per i presenti registrati), documenti inseriti sul sito, videoconferenza per gli ospiti di altre regioni e indicazioni di mobilità sostenibile per gli altri, aperitivo offerto utilizzando stoviglie non usa e getta, acqua del rubinetto, prodotti biologici.

Queste sono le principali indicazioni che vengono da Arpat. Probabilmente non l’unica iniziativa in tal senso ma se questi comportamenti virtuosi venissero in qualche modo “protocollati” e assunti in pianta stabile almeno per i convegni della pubblica amministrazione l’ambiente ne trarrebbe un bel beneficio.

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