[23/02/2007] Aria

Sondaggio: gli italiani disposti a fare sacrifici per combattere lo smog

ROMA. L’83% degli italiani è convinto che il blocco alle auto nelle regioni del nord Italia sia una cosa giusta decisione giusta ma il 62% pensa che sia sufficiente a risolvere una situazione di emergenza smog ormai cronica. E’ quanto si ricava dai dati di un sondaggio Ipr Marketing e Legambiente dal quale emerge anche che l’87% dei cittadini si dichiara preoccupato per la gravità della situazione ambientale.

Il 70% pensa che non debbano essere esclusi dal divieto di circolazione gli euro4, e solo il 22% considera giusta la deroga una percentuale che corrisponde più o meno ai proprietari di euro4. Per il 40% del campione anche se tutto il parco auto venisse convertito in euro4, non ci sarebbe un forte impatto positivo sull’inquinamento dell’aria.

«La percezione che gli italiani hanno dell´emergenza smog – spiega Antonio Noto, direttore dell´Istituto Ipr Marketing - raggiunge percentuali elevatissime nelle diverse aree geografiche del nostro paese, segno che si tratta di una reale e condivisa priorità. Merita una sottolineatura il fatto che il 70% (con punte del 74% nel centro-sud-isole) sia a favore di un blocco totale delle auto, compresi gli innovativi modelli euro4. Va però considerato che tale dato manifesta la scarsa informazione che hanno i cittadini sull´ecologia delle auto euro 4, percepite appunto quasi come vetture a inquinamento zero. Infatti il 46% degli italiani ritiene che se tutti acquistassero una automobile euro 4 l´emergenza inquinamento scomparirebbe, il che non è vero».
Dal sondaggio emerge la richiesta alle istituzioni di fare di più, con azioni che risanino davvero e stabilmente l’aria delle città. Stop alla circolazione e targhe alterne sono considerate misure estemporanee, che servono a far associare smog e traffico e quindi utili per far capire che il problema è l’uso dell’auto privata.

«La decisione dei governatori del nord di promuovere insieme questo primo blocco padano è un segnale importante che indica la volontà di intervenire di concerto su una questione che riguarda tutti – dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente –. Ed è grave che il Governo non l’abbia capito e sia intervenuto per impedirlo. Dall’indagine risulta che anche gli italiani sono disposti a fare la loro parte. Allora è necessario che iniziative simili vengano estese anche alle altre città, non certo meno inquinate, e che l’unità raggiunta in questa occasione si trovi anche per mettere in campo misure strutturali».

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