[23/02/2007] Aria

La ricetta del Wwf per risolvere l’ingorgo della “Bombay” padana

ROMA. Alla vigilia del blocco delle auto nella pianura Padana il presidente del Wwf Fulco Pratesi (Nella foto) ha scritto ai presidenti delle Regioni del Nord per presentare il suo documento “Nord Italia, Una ‘Bombay’ su quattro ruote. Analisi e proposte per la Megalopoli padana in movimento” che propone 10 interventi strutturali e 20 azioni per governare la mobilità in quella che, spiega Pratesi è ormai una “città Diffusa con 20 milioni di persone, tanti quanti sono gli abitanti di Bombay, che percorrono 20 km in media al giorno (nel 1980 erano 10) e 16.000 km all´anno (il doppio rispetto al 1980) su un´area urbana e sub-urbana di 30 mila kmq (con una densità di 650 abitanti a km) pari ad ¼ del Nord Italia. Il problema è che mentre gli investimenti su strade e autostrade continuano a crescere (con un + 25% in dieci anni) quelli nella ferrovia subivano un taglio progressivo (- 2% in dieci anni) provocando ingorghi e code sulle strade, inquinamento e conseguenti malattie respiratorie.nella megalopoli padana».

Per il Wwf bisogna dare preminenza ad una corretta pianificazione territoriale per gestire «sempre più scarse risorse ambientali, in un territorio spesso già densamente infrastrutturato, abbandonando la logica a comparti stagni della pianificazione di settore; riorganizzare radicalmente la rete del trasporto pubblico con «un sistema integrato, basato su una robusta armatura di servizi ferroviari regionali e di media percorrenza, affiancata da una capillare rete di servizi automobilistici suburbani a servizio della “città diffusa”, da servizi di medio-lunga percorrenza velocizzati e resi più efficienti, da una rete equilibrata di servizi aerei correttamente tariffati, anche in connessione con modalità più intelligenti di uso degli autoveicoli (car sharing, car pooling); ripensare l’assetto dei servizi logistici con soluzioni innovative ed integrate, anche per la distribuzione urbana delle merci; potenziare i nodi di interscambio (porti/stazioni/aeroporti/terminal intermodali); favorire logiche più avanzate nel trasporto passeggeri, con soggetti capaci di vendere spostamenti integrando più modi di trasporto; rafforzare l’innovazione logistica, con soggetti multimodali che vendano “accesso ai servizi” e non “chilometri percorsi”; potenziare a rete ferroviaria, integrando i trasporto di passeggeri e merci Per questo il Wwf chiede «una pausa di riflessione sulle nuove linee Alta velocità in modo da avviare i necessari approfondimenti sulle modalità di accesso e d’uso di questa rete, in un’ottica di alta capacità ferroviaria»; gestione della rete stradale esistente, estendendo park e road pricing e anche incentivando le tecnologie di Intelligent Transport System e con «l’introduzione della congestion charge (ticket d’ingresso nelle città, tariffe autostradali differenziate per fascia oraria o tipologia d’autovettura)» realizzare solo le “strade che servono”, di media e breve percorrenza, per non incentivare l’uso del mezzo privato su lunghe distanze.

Per il Panda il governo deve riprendere il Programma nazionale strategico veicoli, e rivederlo per favorire i motori a metano e di quelli ibridi ed orientare le tecnologie verso gli usi più efficienti, contrastando la tendenza all’aumento delle cilindrate, e favorendo veicoli più piccoli e leggeri, adatti all’uso metropolitano.

Una ricetta che si interseca con altre proposte sul trasporto aereo e navale una specie di medicina di urgenza per una megalopoli padana ammorbata da «un incessante ingorgo – spiega Pratesi - concentrato in appena un quarto dell´intera superficie dell´Italia settentrionale. Il tasso medio di motorizzazione nell´Italia settentrionale è cresciuto di oltre il 50% (da 380 a 585 autovetture ogni 1000 abitanti), ma contemporaneamente i passeggeri sulla ferrovia sono aumentati solo del 13%. Le emissioni di CO2 - il principale gas serra - dovute al traffico autostradale ammontano a 66 milioni di tonnellate l´anno con un incremento nel 2000, rispetto al 1980, del 71%».

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