[20/02/2007] Rifiuti

Fortini: «Non siamo fanatici della termovalorizzazione, semmai del riciclaggio»

FIRENZE. Anche non decidere ha un impatto ambientale. Questo è il messaggio che in sintesi viene inviato ai politici (poco presenti ad onor del vero) dal convegno che si è svolto oggi in un Auditorium del Consiglio regionale della Toscana affollatissimo. «Il recupero energetico dai rifiuti: esperienze internazionali a confronto» l’argomento dell’evento organizzato da Quadrifoglio, Federambiente e Cispel.

«Il tema è fuori moda e parlarne soprattutto bene non è cosa consigliabile - introduce Daniele Fortini Presidente di Federambiente - . Oggi i termovalorizzatori sono entrati nel dibattito politico come contropartita per patteggiare su altre questioni e questo non è accettabile. Non si deve dire no ai termovalorizzatori per scelta ideologica come del resto si deve intraprendere il percorso del recupero energetico dai rifiuti come scelta scientificamente motivata. Noi - continua Fortini - non siamo fanatici della termovalorizzazione, non produciamo impianti o tecnologie, non siamo commercianti di brevetti, siamo dei gestori che agendo in un quadro normativo e di indirizzi, devono valutare tutte le tecnologie disponibili, utilizzabili ed efficaci. Semmai siamo fanatici del riciclaggio e rispettiamo la gerarchia confermata recentemente in sede europea» (la prima lettura della nuova direttiva sui rifiuti ha però lasciato delle perplessità unanimemente riconosciute da parte degli intervenuti).

Fortini poi si è soffermato sull’analisi dei dati 2005 del rapporto sui rifiuti presentato da Apat la scorsa settimana, in cui si registra una forte differenza di percentuali di raccolta differenziata tra centro-nord e sud del Paese. «Nei casi in cui si è registrata sintonia tra la politica e l’impresa di proprietà pubblica si sono ottenuti i risultati migliori».

Ma i dati dicono che i rifiuti crescono del 2,1% annuo e secondo Federambiente ci vogliono politiche nazionali serie per la riduzione alla fonte. Fortini ha poi ricordato come nella revisione del 152/06 scomparirà la dizione di raccolta differenziata sostituita dalla parola riciclaggio «la R.D. è una procedura mentre il riciclaggio è un processo industriale che restituisce al mercato materia o prodotto». Il presidente di Federambiente ha poi inviato un messaggio al Ministro «è inutile alzare l’asticella della percentuale di raccolta differenziata (40% al 2008 quando il dato nazionale al 2005 parla di 24%) perché alla fine l’atleta rinuncia. Si deve invece creare mercato per le materie seconde, riorganizzare il sistema anche attraverso liberalizzazioni dato che oggi è in mano ai consorzi privati, e fare il riciclaggio vero».

Fortini ha poi ricordato l’impegno di Federambiente sulla revisione del 152 in tema di definizione di rifiuto «non si possono classificare i rifiuti in base alla convenienza di chi li produce», dell’assimilazione dei rifiuti, di modello industriale da adottare «è necessaria una distinzione di ruoli con regolazione pubblica in un mercato auspicabilmente liberalizzato. Le nostre imprese penso che potranno competere in un contesto di regole, tempi, modalità e politiche certe in un processo che consenta aggregazioni per offrire servizi efficaci ed efficienti».

Tornando poi sullo smaltimento finale Fortini ha concluso «a valle esubera una grande quantità di rifiuti che finisce in discarica e questa soluzione va contrastata. Possiamo avere come ambizione anche l’opzione zero e sviluppare la ricerca per nuovi metodi, ma ad oggi è indispensabile contrastare la discarica con una tecnologia che si è affermata ed è utilizzata in Europa che non intralcia il riciclaggio ed utilizza solo quella frazione di materia non riciclabile. Ecco perché sono da incoraggiare quei sindaci che gli impianti gli vogliono fare, ed è necessario trovare delle forme di incentivazione perché le discariche sono purtroppo, ad oggi, convenienti».

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