[16/02/2007] Rifiuti

Ciclo rifiuti, Fusini (Cna): «Passare dal dire al fare»

GROSSETO. E´ necessario un protagonismo del mondo economico locale per garantire compatibilità ambientale e sostenibilità delle tariffe. E´ indubbia l´importanza che la gestione del ciclo dei rifiuti assume per il territorio provinciale e, quindi, anche per il sistema delle imprese.

Per troppo tempo ci si è attardati a discutere sui modelli e sulle ipotesidi percorso; a mio giudizio, oggi più che mai, si deve passare dal dire al fare: realizzando quanto ipotizzato e perseguendo soluzioni atte garantire la comunità locale - i cittadini e le imprese - sia in termini di qualità ambientale che di rapporto tra entità della tariffa e qualità del servizio prestato.

Le cosi tanto deplorate ed impattanti discariche rappresentano purtroppo, ancora oggi, l´unica forma certa di "smaltimento" o per meglio dire di "accumulo" in attesa di tempi migliori; nonostante ciò non si sono fatto grandi passi verso il loro superamento. Il percorso avviato dall´Ato 9 rifiuti per la realizzazione di un impianto di selezione e compostaggio alle Strillaie è di sicuro interesse - per il territorio ed anche per le imprese - ma sarebbe ancor più interessante la ricerca di soluzioni che finalizzino la produzione di quell´impianto al processo di recupero energetico realizzabile tramite il Cogeneratore di Scarlino. Sono altresì convinto della necessità che l´impianto di cogenerazione, - nel momento in cui sarà reso disponibile al territorio - debba essere reso coerente alle vocazioni ed alle esigenze della comunità provinciale.

Un utilizzo di tale strumento che oltre a costituire un gravame per i cittadini trascurasse la realizzazione di ricadute positive per il territorio e per le imprese che vi operano sarebbe un´ipotesi da respingere decisamente; le garanzie di tenuta sul versante dei costi, come quelle relative alla sicurezza del processo, possono infatti derivare solo dall´ esercizio di un diretto controllo: sulla gestione dell´impianto come sulla intera filiera dei rifiuti - dalla raccolta, allo stoccaggio e fino allo smaltimento finale -. Gli enti locali già dispongono di strumenti utilizzabili nella gestione di tale partita - ad esempio il Coseca - senza sconfinare dal ruolo che a loro spetta, quello del controllore e lasciare al protagonismo delle imprese l´assunzione del ruolo di controllato.

Tutto ciò va concretizzato rapidamente, senza trascurare le indicazioni provenienti dalle comunità più vicine agli impianti e quindi "emotivamente più esposte", applicando quei contrappesi in grado di garantire la sicurezza ambientale e la tutela della salute delle persone,. In tal senso, sistema istituzionale e sistema economico possono collaborare e rappresentare, al meglio, le istanze provenienti dal territorio.

La gestione dei rifiuti, come sappiamo, è un fatto economico importante e come tale non trascurabile dall´iniziativa imprenditoriale. I costi dello smaltimento, infatti, costituiscono per le imprese una voce importante e tale da condizionarne la stessa presenza sul mercato. Le imprese locali non vogliono limitare il proprio ruolo ad un contributo di idee; vogliono investire nel processo dei rifiuti per non assistere passivamente ad iniziative altrui. L´interesse di soggetti economici esterni, per quanto legittimo, potrebbe non coincidere esattamente con l´interesse nostro e, soprattutto, con quello dei cittadini e degli operatori economici della provincia. Il ruolo delle istituzioni e dei soggetti locali impegnati in tale settore dovrà essere, a mio avviso, quello di garantire qualità, sicurezza ambientale, controllo del sistema tariffario e sostenibilità dei costi di smaltimento.

*Presidente della Cna di Grosseto

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