[13/02/2007] Energia

Comuni rinnovabili: la Toscana leader nella geotermia, bene nelle biomasse

LIVORNO. Il rapporto "Comuni rinnovabili" 2007 di Legambiente, fotografa i 1.262 municipi che utilizzano fonti rinnovabili in Italia, «una realtà in crescita – spiega Edoardo Zanchini, responsabile energia dell´associazione - sia in termini di numeri che di buone pratiche locali. Ne viene fuori una mappatura della distribuzione dei diversi tipi di impianti nel territorio italiano, costruita incrociando i dati del questionario inviato agli oltre 8mila Comuni italiani con i dati del Gse, di indagini e studi.

Alla base della ricerca c´è l´obiettivo di capire il processo di diffusione che stanno avendo nel territorio italiano le "nuove" rinnovabili, ossia il solare fotovoltaico e termico, l´eolico, i piccoli impianti idroelettrici, la geotermia, le "vere" biomasse. Perché sono qui le potenzialità e le opportunità per far crescere dall´attuale 19% al 25% al 2011 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come previsto dalla direttiva Europa e dallo stesso programma del Governo».

Nei 1.262 comuni delle rinnovabili Legambiente ha trovato situazioni molto diverse, realtà virtuose che promuovono interventi e hanno una precisa strategia energetica ed altri che sono in classifica solo grazie a qualche cittadino o azienda che hanno investito nell´eolico o nel solare fotovoltaico. I migliori risultati e le esperienze più innovative sono spesso nei comuni sotto i 5.000 abitanti, l e grandi città sono indietro, ben lontane dagli esempi virtuosi di Barcellona, Londra e Berlino che investono in fotovoltaico e solare termico.

Il premio Comuni rinnovabili è da quest´anno intitolato a Maurizio Caranza, il vicesindaco del Comune di Varese Ligure recentemente scomparso, che è stato il protagonista della realizzazione di un´esperienza locale che ha portato il piccolo comune in provincia di La Spezia a diventare la «migliore comunità rurale dell´Ue, per aver attuato il progetto più completo ed originale di sviluppo sostenibile», grazie ad impianti eolici e fotovoltaici che generano un surplus energetico e economico,, e non è un caso se in testa alla classifica dei migliori comuni 100% rinnovabili ci sia proprio Varese Ligure.

Tra i 900 i Comuni del solare in Italia, per la diffusione di pannelli termici e fotovoltaici pro-capite è prima Selva di Val Gardena, con 2.000 mq di pannelli solari, una media oltre 792,4mq ogni 1.000 abitanti. Tra i Comuni con più di 5.000 abitanti è Maratea in testa alla classifica con 500 mq e una media di 95 mq ogni 1.000 abitanti. L´obiettivo fissato dall´Ue per il 2010 è di 264 mq/1.000 abitanti, un risultato raggiunto oggi solo da 17 piccoli comuni italiani, praticamente tutti al nord.
Il comune più fotovoltaico è Lecce con 6.000kW, quello con la più alta diffusione pro-capite è la piccola Cirigliano, in Basilicata, con una media di oltre 449 kW ogni 1.000 abitanti, installati nell´illuminazione stradale.

Per il solare termico negli edifici comunali è prima Catania con 1.410 mq di pannelli, mentre tra i "piccoli" guida Lagundo, in Provincia di Bolzano. Napoli è in testa per il fotovoltaico negli edifici comunali con 351 kW, insieme a Bergeggi, in Provincia di Savona. Ma Legambiente si aspetta un boom per «il solare termico, che diventerà a breve obbligatorio in tutti gli edifici di nuova costruzione e nella ristrutturazione degli impianti termici, come previsto dal D.lgs 311/2006, che per il fotovoltaico, grazie al nuovo sistema di incentivo in conto energia di prossima entrata in vigore».

L´Eolico fa molto discutere, sarà forse per questo che riguarda solo 1 36 comuni con una potenza installata di 2.175 MW che soddisfa il fabbisogno di oltre 1milione e 740mila famiglie. 108 comuni producono più energia di quanta ne consumano. «ma l´importanza dell´eolico – dice Zanchini - non è solo nella capacità di produrre energia elettrica da immettere in rete ma anche nella prospettiva di diffusione di impianti di piccola e media taglia nei diversi territori che rispondano a esigenze agricole, residenziali, artigianali».

Crescono i Comuni delle biomasse, con impianti che producono elettricità per 1.981GWh pari al fabbisogno di 792mila famiglie e Legambiente fa gli esempi da seguire come quelli Toscani di Camporgiano e Casole D´Elsa, oppure Brunico e Tirano che producono elettricità ma soprattutto calore che grazie a una rete di teleriscaldamento permette di riscaldare case, scuole e edifici pubblici.

La Toscana non ha rivali nella geotermia: i 9 comuni italiani sono tutti compresi tra le province di Siena, Pisa e Grosseto, dove nel 2005 si sono prodotti 5.324 GWh, pari al fabbisogno elettrico di circa duemilioni129mila famiglie. «Da soli – si legge nel dossier - i tre impianti di Pomarance (entrato in funzione nel 1904), Monterotondo Marittimo e Santa Fiora garantiscono il 25% del fabbisogno elettrico della regione. Interessanti prospettive di sviluppo riguardano impianti di piccola dimensione che sfruttano lo scambio termico con il terreno e dunque la possibilità di utilizzare il sottosuolo come "serbatoio" di calore o freddo integrato ad impianti per usi civili».

Le centrali idroelettriche danno il contributo energetico rinnovabile più importante: oltre l´84,8% della produzione di energia elettrica pulita, pari a 42.926 GWh, il fabbisogno elettrico di oltre 17milioni di famiglie. Legambiente segnala nuove tecnologie «che consentono di migliorare il rendimento degli impianti esistenti, di creare energia da piccoli salti (come a Umbertide) e acquedotti (come in Provincia di Ascoli Piceno e in Valle d´Aosta)».

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