[13/02/2007] Aria

In Cina ecotasse e chiusura di fabbriche per ridurre l´inquinamento

ROMA. La Cina promette di aumentare gli sforzi per porre un freno alle emissioni di sostanze inquinanti, anche sospendendo l´approvazione di alcuni grandi progetti. L´Agenzia cinese per la protezione dell´ambiente dichiara sul suo sito che nel 2006 la Cina ha mancato gli obiettivi di ridurre del 2% le emissioni totali, senza però fornire dati dettagliati che dovrebbero essere resi noti entro quest´anno, provincia per provincia, su base biennale. Tuttavia, l´Agenzia ha reso noto che le emissioni di anidride solforosa, causa delle piogge acide che colpiscono vaste aree della Cina, nel 2006 sono state di 25,9 milioni di tonnellate, con un amento dell´1,8% sul 2005, quando questo tipo di inquinamento era cresciuto del 13,1%.

La Cina si è data un obiettivo di riduzione delle emissioni delle sostanze inquinanti dal 10% tra il 2006 e il 2010, per far questo il governo centrale stopperebbe le approvazioni di progetti di investimento altamente inquinamenti nelle province che non riescono a porre freno le loro emissioni in conformità con gli obiettivi nazionali.

Secondo l´Agenzia per la protezione ambientale, entro la fine di questo anno, la Cina dovrebbe chiudere le fabbriche di carta con produzione intorno alle 34 mila tonnellate all´anno ed aumenterà il costo dell´elettricità ed i prezzi dell´acqua per le industrie altamente inquinanti ed energivore.
Programmi che sembrano difficili da rispettare, visto che la Cina l´anno scorso ha mancato l´obiettivo di ridurre del 4% la quantità di energia usata per generare ogni dollaro di reddito nazionale, nel 2006 avrebbe raggiunto solo un calo dell´1 - 1,5% di quella misura "di intensità energetica".

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