[12/02/2007] Energia

Rubbia in Italia come consulente del ministero per le rinnovabili

ROMA. Detto e fatto. Dopo il primo incontro via etere in diretta tv, stamani il ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il premio nobel Carlo Rubbia si sono incontrati a Roma per definire il rientro in Italia dello scienziato, con un incarico di consulente per le energie rinnovabili. «Nelle prossime ore firmerò il decreto di nomina per il professor Carlo Rubbia a consigliere del ministro dell´Ambiente per le fonti rinnovabili - ha detto Pecoraro Scanio stringendo la mano allo scienziato italiano - Sono contento che il professore abbia accettato di dare un concreto contributo al lavoro del ministero per rilanciare le nuove tecnologie nel settore delle rinnovabili nel nostro Paese».


Pecoraro ha subito tracciato il percorso da compiere insieme a Rubbia: «Nella settimana del secondo anniversario del protocollo di Kyoto - ha concluso - la buona notizia è il ritorno di Rubbia a collaborare con il governo italiano. Vogliamo puntare decisamente sull´energia solare. Bisogna ripulire l´ambiente, salvare il clima del mondo ma soprattutto dare all´Italia energia pulita, rinnovabile e disponibile».

E di lavoro il premio nobel 2005 per la Fisica ne avrà parecchio da fare se è vero che il piano energetico nazionale pare ancora lontano dal nascere, soprattutto per i difficili equilibri da trovare tra ministero dell´ambiente e ministero dell´industria.

Ovviamente soddisfatto Carlo Rubbia, che al termine del colloquio durato oltre un´ora e mezza, ha ricordato «che l´Italia è un Paese che ha una grande risorsa nel sole e il sole è qualcosa che noi dobbiamo poter utilizzare. E´ l´unica forma di energia indigena che abbiamo e quindi - ha proseguito – è giusto sviluppare una tecnologia di avanguardia ma anche una tecnologia di collaborazione con gli altri Paesi. Tecnologie che poi dovranno essere a disposizione di tutto il pianeta, inclusi i Paesi in via di sviluppo».

Rubbia è stato a capo dell´Enea fino all´estate del 2005, quando si dimise accusando il governo di umiliare l´Italia nel campo della ricerca. In questi mesi in Spagna ha portato avanti il progetto di produzione di energia grazie al solare termodinamico, il famoso progetto Archimede che avrebbe dovuto essere realizzato in Italia.

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