[12/02/2007] Acqua

Acqua del Tennessee: prodotto (!) esclusivo da 450 $ a bottiglia

LIVORNO. Quali saranno le proprietà chimico-fisiche ed organolettiche della ‘Bling H2O’? Il costo per circa 750 ml parte da 25 dollari ma se ne possono arrivare a pagare anche 450. Questo è il prezzo delle bottiglie d’acqua del Tennessee, premiata nel 2006 al Berkely springs international water tasting festival come una delle migliori al mondo. Ad Hollywood, cantanti e attori stanno facendo pazzie per accaparrarsene almeno una confezione (il prodotto! esclusivo è stato realizzato a tiratura limitata con campagna pubblicitaria di lancio indubbiamente invitante). Addirittura il negozio della Luis Vuitton a Parigi ne vende alcuni esemplari.

Ma in cosa differisce dagli altri tipi di acqua? Intanto la confezione dato che la bottiglietta è impreziosita con cristalli Swarosky incastonati nel vetro, ma non pensiamo che questa possa essere la strada per un’attenta politica del riutilizzo. Dalla Bling H2O tengono a sottolineare che il prodotto è veramente esclusivo per qualità e gusto. Noi ci permettiamo di dubitare che sia un’acqua miracolosa e che il rapporto qualità-prezzo sia adeguato e sostenibile per la maggior parte delle persone.

Certo la notizia può essere presa in modo “leggero” e vista come il lancio di una vera e propria moda per il mondo talvolta annoiato di Beverly Hills sempre in cerca di novità e pubblicità. Il problema è che il contenuto (l’acqua) non è un prodotto come un’altro, non è una “merce” come un’altra. Anzi non è proprio una merce. E allora ci domandiamo chi è “il proprietario” dell’acqua del Tennessee? Chi ha dato in concessione quell’acqua per “l’affare” del momento? Pensiamo davvero che i contenuti del “Rapporto sullo sviluppo umano 2006” (UNDP- ONU) in cui si afferma che la crisi mondiale dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari impone un “Piano d’azione globale” e chiede 20 litri d’acqua al giorno per tutti, faccia parte di un altro problema?

Tutto ciò è l’ennesima dimostrazione che quando è il solo mercato a decidere il limite non è individuabile. E da un certo punto di vista queste notizie rafforzano la battaglia del movimento internazionale che vede l’acqua come diritto e bene comune.

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