[09/02/2007] Consumo

Coca Cola alta e snella, consumatore obeso

LIVORNO. Ricerca, marketing, pubblicità, prodotto. Il risultato finale è la sleek can, il nuovo tipo di lattina, stretta e lunga, che Coca Cola Italia ha intenzione di lanciare sul mercato dal prossimo maggio: stessa qualità del prodotto, stessa quantità del prodotto e stesso prezzo. Quello che cambia è solo l’imballaggio, piegato alle leggi del marketing e della pubblicità elaborate sulla base della ricerca, perché si tratta «di un formato a elevato potenziale d’attrazione sul consumatore, non solo per le sue qualità estetiche, ma anche per quelle di praticità e unicità sul mercato italiano» spiega Massimo Gandini, direttore marketing di Coca Cola Italia, che evidentemente non potrebbe dire nulla di diverso da questo.

Difficile aspettarsi da Coca Cola grandi innovazioni in fatto di sostenibilità dei processi produttivi o almeno del prodotto, in fatto imballaggi con minore impatto ambientale, o in fatto di prodotti più attenti alla salute del cittadino. E del resto anche le azioni dei governi in questo senso sono quasi sempre sporadiche e indirizzate a limitare l’ulteriore danno che potrebbe derivare da nuove iniziative imprenditoriali (è il caso della messa al bando, in diversi Paesi, del mega-panino ipercalorico ultimo frutto della ricerca Mc Donalds, subito però superato dalla mostruosità che arriva dall’Arizona: il quadruple bypass burger lanciato con lo slogan “per un sapore così vale la pena anche di morire).

Anche l’Italia ha deciso di provare a fare qualcosa ed entro fine mese verrà presentato dal ministro della Salute Livia Turco un piano per combattere il junk food, ma anche la sedentarietà e gli stili di vita poco salutari. Decine di piccoli interventi che insieme possono risollevare l’Italia da primati alquanto preoccupanti, come il 5% di italiani che mangiano ogni giorno le 5 necessarie porzioni di frutta e verdura, o i 50 centesimi che il nostro ministero spende per l’attività fisica di ogni studente.

Tra le piccole iniziative che si pensa di attuare c’è anche l’attivazione di distributori automatici di frutta e verdura fresca sporzionata. Buona cosa, a patto che non arrivi prima Coca Cola piazzando i distributori che dovrebbero essere riprogettati per distribuire il nuovo formato delle lattine lunghe e strette che per ora sono destinate solo al mercato horeca (bar e punti vendita per consumo immediati), ma che secondo i piani in Italia potrebbero sostituire del tutto quelle tradizionali.

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