[09/02/2007] Trasporti

Tramvia: il sì dei saggi potrebbe non bastare per il referendum

FIRENZE. I saggi nominati dal Consiglio comunale (Antonio Andreani, Paolo Golini e Carlo Marzuoli) hanno ritenuto ammissibile il referendum sulla linea 3 della tramvia dato che hanno «rilevato la tempestività e la regolarità formale dell’atto di integrazione del quesito referendario e che lo stesso corrisponde a quanto richiesto dal collegio». Ovviamente soddisfatto il proponente Mario Razzanelli capogruppo Udc al Comune di Firenze.

«E’ davvero la vittoria della democrazia. La campagna referendaria consentirà di confrontarsi sul merito del quesito e quindi sull’utilità o meno di una linea della tramvia destinata ad incidere pesantemente sul traffico e la vivibilità di un quartiere. Inoltre, il referendum sarà l’occasione per riflettere sul rapporto costi-benefici di un’opera così importante».

Il quesito lunghissimo, in sostanza mette in discussione il progetto preliminare della linea 3.
Ma nel merito quanto potrà incidere l’esito del referendum?
Lo abbiamo chiesto a Maurizio Da Re responsabile mobilità di Legambiente Toscana.
«Intanto bisognerà vedere se il referendum si farà perché devono essere raccolte 4000 firme per la presentazione. E poi è un referendum consultivo che eventualmente non si dovrebbe tenere prima di ottobre».

Un tempo lungo visto l’evolversi della situazione?
«Certamente, può darsi anche che la ragione del quesito decada viste le modifiche progettuali che saranno introdotte. A nostro avviso- conclude Da Re - è molto dubbia l’utilità del percorso referendario in questo caso».

In effetti Razzanelli è rimasto solo a raccogliere le firme necessarie per la consultazione dato che gli altri partiti della Cdl si sono dissociati e ritengono, come sostiene la maggioranza in Palazzo Vecchio, che il quesito possa essere superato.

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