[07/02/2007] Comunicati

Ricerca e sviluppo tecnologico, dall´Ue 50 miliardi in sette anni

PISA. «L’obiettivo da raggiungere è quello di un Ateneo sempre più competitivo nel panorama nazionale e internazionale, attraverso il potenziamento e la diversificazione delle sue fonti di finanziamento e dunque attraverso un rinnovato interesse verso la grande progettualità di ambito europeo e verso le possibilità offerte da Fondazioni, istituzioni ed enti del territorio».

Lo ha detto il prorettore per i Rapporti con la Comunità Europea, Paolo Miccoli, all’apertura della giornata di formazione per approfondire i contenuti e le opportunità del 7° Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell’Unione Europea.

Il Programma, i cui primi bandi sono stati pubblicati lo scorso 22 dicembre, mira a supportare attraverso quattro macro progetti l’integrazione dello spazio europeo della ricerca, la crescita della competitività in campo mondiale e lo sviluppo sostenibile.

Ad organizzarla, l’Università di Pisa che intende svolgere un ruolo da protagonista nell’ambito di questo Programma che è il principale strumento comunitario di finanziamento della ricerca e che tra 2007 e 2013 distribuirà una dotazione finanziaria di oltre 50 miliardi di euro.
Il professor Miccoli ha presentato la nuova unità per il Monitoraggio di Ateneo per i progetti di Pisa in Europa (Mappe, mail: mappe@adm.unipi.it), che supporterà i docenti e le strutture dell’Università sia nella fase di compilazione e presentazione delle domande di finanziamento, sia attraverso il monitoraggio delle fasi di selezione delle stesse.

Subito dopo è intervenuta Chiara Pocaterra,la funzionaria dell’Apre che ha organizzato l’evento assieme all’Università di Pisa, spiegando gli aspetti generali del Programma e approfondendo i settori specifici di intervento, oltre alle regole e alle modalità di partecipazione ai bandi. L’Unione Europea ha deciso di puntare con decisione sul 7° Programma Quadro, con una dotazione complessiva di 50,5 miliardi di euro in sette anni contro i 17,8 miliardi del quinquennio 2002-2006.

«’Italia – ha concluso la funzionaria dell’Apre – che nella passata edizione aveva presentato diversi progetti, ma utilizzato solo il 9,6% dei fondi a disposizione, può ora mirare a un obiettivo decisamente più ambizioso. Per questo saranno decisive le iniziative di informazione e di coinvolgimento di tutte le istituzioni che possono essere interessate al 7° Programma Quadro».

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