[05/02/2007] Energia

Nucleare, Fornaciari e Lomonaco replicano a Scalia

ROMA. Prosegue il dibattito sui costi e sui rischi del nucleare. Dopo la pubblicazione di uno studio a cura di degli ingegneri Romanello, Cerulli e Lo monaco abbiamo intervistato il fisico Massimo Scalia, a cui oggi risponde Paolo Fornaciari (nella foto), presidente del Comitato italiano per il rilancio del nucleare, vice presidente dell´Ain (Associazione italiana nucleare) e vicedirettore e responsabile dell´attività nucleare dell´Enel fino al 1997.

«Non occorrono da 11 a 18 anni per costruire una centrale nucleare. Scalia si inform : anche le nostre prime tre centrali nucleari furono costruite rispettivamente in 55 mesi (Latina), 62 (Garigliano) e 51 (Trino Vercellese), quando le competenze non erano certo maggiori di quelle di oggi. E il tempo di costruzione delle nuove centrali nucleari è previsto in 3 o 4 anni.

Il costo di generazione elettro-nucleare è altamente competitivo con tutte le altre fonti energetiche, come si evince da numerosi studi.

Il costo di produzione del nucleare non è di 5,3 centesimi in Francia e di 6,1 negli Usa, come afferma Scalia: In Francia è 3.2 Eurocents/kWh, negli USA è 3.01 UScents/kWh, 2.9 in Germania e 4.8 in Giappone. Noi lo importiamo da Francia, Svizzera, Germania e Slovenia ad un costo di 3.5 Eurocents/kWh.
4. Le competenze ci sono tutt’ora, perché i nostri ingegneri, impediti di farlo in Italia, hanno lavorato all’estero, negli USA con il prestigioso Centro di Ricerca (EPRI) delle principali Società elettriche americane di Palo Alto in California e in Europa con EdF e Siemens per il nuovo progetto europeo EPR, che sarà costruito ad Olkiluoto in Finlandia e a Flamanville in Francia».


Pubblichiamo di seguito anche l’intervento ricevuto da Guglielmo Lomonaco.
1) Nelle obiezioni proposte dall’onorevole Scalia non c´è nessun riferimento al merito tecnico del nostro studio: la metodologia di calcolo non viene minimamente messa in discussione; si può pertanto dedurre che, allo stato delle cose, quanto da noi detto è tecnicamente ineccepibile e quindi scientificamente corretto
2) Le obiezioni sono sostanzialmente di carattere politico e comunque
quanto meno discutibili; nello specifico:
a. Il Governo Italiano ha, di fatto, aderito al GIF (Generation IV
International Forum) in quanto membro della Unione Europea e questa ultima fa ufficialmente parte del consorzio attraverso l’Euratom che della UE è organo ufficiale
b. Riguardo i tempi di costruzione “reali” dei nuovi impianti nucleari è
sufficiente controllare quanto già è avvenuto per le recenti realizzazioni in Giappone e Corea dove le centrali sono state realizzate non in 5 ma in 3 anni
c. Riguardo il costo dell’energia la differenza di prezzo dell´energia
elettrica in Italia rispetto alla media UE è però maggiore del 30%, se ci si riferisce alle utenze maggiormente significative domestiche (3800 kWh
annui) e industriali (da 2 a 10 GWh annui); inoltre secondo la ConfCommercio la differenza, lo scorso anno, per le piccole e medie imprese era del 47%, secondo Eurostat, sempre lo scorso anno la differenza era del 40% (industriale) e del 45% (domestico)
d. I costi da noi calcolati si riferiscono ad un parco reattori di nuova
realizzazione (cioè quello che sarebbe e dovrebbe essere il caso
italiano) e non sono mediati su un parco reattori già esistente con un gran numero di centrali non di recente realizzazione (caso francese e statunitense che, per inciso, hanno comunque costi di produzioni per via nucleare che sarebbe riduttivo definire anche solo “allettanti” se paragonati al costo del KWh italiano…)
e. I reattori di recente realizzazione in estremo oriente (Giappone,
Cina, Corea) sono tutt’altro che obsoleti e sicuramente sono molto più “vicini” alle nuove soluzioni studiate che al “vecchio” Caorso (che per altro potrebbe benissimo funzionare in maniera economica…)
f. Per ciò che concerne le competenze italiane in campo nucleare sono
certo che l’On. Scalia non può non conoscere quanto l’Ansaldo ha realizzato in Romania e negli USA e quanto alcune Università (fra cui
Pisa) ed alcuni centri di ricerca (per esempio l’ENEA) stanno facendo nell’ambito della ricerca più avanzata a livello mondiale, tra l’altro basando il loro sostentamento quasi esclusivamente su finanziamenti “stranieri” erogati non per motivi politici ma sulla base delle capacità e delle competenze riconosciute a tali enti da chi realmente lavora e fa ricerca in campo nucleare
3) Infine, per ciò che concerne il presunto “scontro” fra le diverse
opzioni tecnologiche all’interno del GIF, è bene sottolineare alcuni
punti:
a. L’obiettivo di tale iniziativa internazionale non è quello di
costruire una sola tipologia di centrale nucleare quanto bensì di selezionare un certo numero di progetti ritenuti interessanti e favorire lo sviluppo degli studi che li riguardano
b. I progetti già selezionati sono i seguenti:
i. SFR
ii. LFR
iii. GCFR
iv. MSR
v. VHTR
vi. SCWR
c. Di questi solo i primi tre sono reattori veloci; inoltre per tutti i reattori sviluppati nell’ambito di tale iniziativa gli obiettivi sono:
i. Economicità di esercizio e produzioni parallele all’energia
elettrica (idrogeno, etc.)
ii. Sicurezza intrinseca e passiva anche nelle più severe condizioni
incidentali e “trasparenza” (ebbene si la sicurezza intrinseca è proprio un obiettivo dichiarato anche per i reattori veloci!)
iii. Realizzazione di un ciclo chiuso del combustibile (risoluzione del
problema delle scorie)
iv. Resistenza alla proliferazione

Per concludere mi permetto di citare le parole di una famoso “studioso appassionato del nucleare” quale J. Lovelock, uno dei padri del movimento ecologista mondiale e creatore della teoria di Gaia che chiaramente afferma, “senza se e senza ma”, che la via nucleare è l’unica che possa salvarci da un tracollo generale; egli taglia corto con le molto futuribili fonti di energia rinnovabili e conclude che un uso massiccio dell’energia nucleare è l’unica decisione possibile; usando le sue parole:
"We have no time to experiment with visionary energy sources; civilisation is in imminent danger".

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