[05/02/2007] Parchi

Protocollo Nautica nelle aree marine protette: premialità ambientale e bollino blu

LIVORNO. Il Ministero dell´ambiente ha siglato insieme a Ministero dei trasporti, Comando generale delle capitanerie di porto, Federparchi, Ucina, AssoNautica, AssoCharter, Assistenza mare Italia e Legambiente un protocollo tecnico per la nautica da diporto nelle aree marine protette (Amp). Che è frutto del lavoro di un tavolo tecnico al quale, oltre i firmatari, hanno partecipato Marevivo e Wwf, e che ha definito le «linee guida, standard di riferimento e proposte per il settore della nautica, intesa non solo come diporto, ma anche come comparto della locazione e del noleggio, nelle aree marine protette», attraverso «l´introduzione della premialità ambientale per la nautica nelle aree marine protette, mediante l´adozione di una regolamentazione concepita ad hoc nei decreti ministeriali di istituzione e aggiornamento e nei regolamenti delle aree marine protette.

A tal fine, essendo in corso in tutte le Amp la redazione dei nuovi regolamenti o l´aggiornamento dei decreti istitutivi, è possibile avviare sin dalla prossima estate un processo di revisione delle regolamentazioni e delle zonazioni delle aree marine protette, che fornisca ai diportisti un quadro di regole uniformi, omogenee e condivise. Tale quadro di regole non si applica alla zona A e si limita alle zone B e C» .

Si vuole così rafforzare (senza dimenticarne le debolezze) il ruolo delle aree marine protette come laboratorio avanzato dove sperimentare pratiche ecosostenibili di gestione della fascia costiera e della fruizione turistica magari da estendere in futuro al resto della costa. , e si auspica, in futuro, l´estensione delle migliori esperienze di gestione e dei più efficaci standard all´intero sistema costiero nazionale.

Il protocollo classifica gli scafi «in funzione del potenziale impatto sull´ambiente marino, in ragione del possesso di requisiti ecologici e di compatibilità ambientale; la classificazione in funzione della dimensione (natante, imbarcazione, nave) permane nei casi in cui è funzionale alle ragioni di protezione».
Per le imbarcazioni "a impatto minimo" o "eco-compatibili" saranno previste: preferenzialità nelle autorizzazioni, agevolazioni negli accessi, equiparazione ai residenti, tariffe scontate per i servizi e i canoni dell´Amp, ecc.

Per quanto riguarda l´accesso delle unità da diporto alle zone B e C, si propone una regolamentazione «che esalti la premialità ambientale e incentivi gli utenti ad adeguare le unità circolanti agli standard degli scafi eco-compatibili. Tale regolamentazione comporterà quindi la possibilità di accesso in zona C anche alle navi da diporto, oggi escluse dalle Amp, ma solo se in linea con gli standard più recenti e restrittivi della Marpol 73/78 (l´Annesso IV, relativo al trattamento delle acque nere e delle acque grigie di bordo, entrato in vigore nel settembre 2003, e l´Annesso VI, relativo alle emissioni delle navi per diminuire l´inquinamento atmosferico, in vigore dal 19 maggio 2005). Si evidenzia, in proposito, che il turismo legato alle navi da diporto è in linea con i criteri di contingentamento e qualità dell´offerta turistica tipici delle finalità istituzionali delle aree marine protette».
In ogni caso, rimangono tutti i divieti di rilascio a mare di inquinanti previsti dalla legge sui parchi 394/91 ed i divieti all´utilizzo di moto d´acqua o acquascooter e mezzi similari.

Ulteriori agevolazioni potranno essere accordate agli scafi a impatto minimo o eco-compatibili per il possesso di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, minieolico) o se trattate con pitture antivegetative a "rilascio zero".

Per la sosta nelle Amp «le unità da diporto saranno classificate in funzione della dimensione (natante, imbarcazione, nave) rispetto all´attività di ancoraggio. L´ancoraggio sarà consentito in zona B e C, compatibilmente con le esigenze di tutela dei fondali, al di fuori quindi delle aree particolarmente sensibili, che ospitano praterie di Posidonia oceanica, altre fanerogame marine, coralligeno e altre biocenosi di pregio». Gli enti gestori dovranno realizzazione per ogni Amp una carta di sintesi dei fondali e segnalere le "aree sensibili" dove vietare l´ancoraggio; dei campi ormeggio; del monitoraggio delle aree soggette all´ancoraggio e al divieto di ancoraggio; di una carta ecologica, della sensibilità dei fondali e dell´eventuale impatto acustico. «Nelle zone B e C l´ancoraggio sarà consentito sui fondali inerti anche a breve distanza dalla costa, in deroga a eventuali ordinanze delle Capitanerie di porto, ove ritenuto possibile, in funzione delle caratteristiche della costa e della fruizione turistica. Tale deroga sarà concordata tra Ente gestore e Capitaneria di porto, a seguito di apposita istruttoria».

Sarà stabilito un limite standard per la velocità di navigazione:la navigazione nelle zone B e C, sarà consentita a 5 nodi entro 300 m dalla costa, e solo in assetto dislocante e a massimo 10 nodi, nella fascia compresa tra i 300 m e i 600 m di distanza dalla costa.
Per beneficiare delle misure di premialità ambientale, i proprietari degli scafi a impatto minimo o eco-compatibili (compresi i charter e i fornitori di servizi) potranno richiedere ai soggetti gestori delle Amp e alle locali Capitanerie di Porto il rilascio di un "bollino blu", realizzato allo da ministero e Ucina, da esporre a bordo

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