[31/01/2007] Energia

Fotovoltaico, biocarburanti e cipressi di Bolgheri

LIVORNO. Il decreto ancora in bozza che deve rilanciare il fotovoltaico italiano premierà i microimpianti, cioè i pannelli solari integrati negli edifici rispettando norme di compatibilità elettronica. L’obiettivo infatti è da una parte di rendere più veloce il ritorno economico dell’investimento da parte delle famiglie che installeranno impianti tra 1 e 3 chilowatt di picco (dai 15 anni attuali agli 8-10 anni), dall’altra quello di disincentivare la creazione di parchi fotovoltaici in campo aperto che se aiutano l’ambiente da una parte lo danneggiano dall’altra, visto che comunque sottraggono territorio naturale.

La bozza di decreto è ora all’esame della conferenza unificata Stato Regioni e la speranza da parte del governo è quella di vararlo entro la fine di febbraio. L’esigenza di fare chiarezza e di rendere meno burocratica l’installazione dei pannelli solari del resto è tanta. A partire dalla necessità di togliere l’attuale tetto annuo alle potenze installate in energia fotovoltaica, che è peraltro una misura prevista nel decreto in preparazione.

E sulle energie rinnovabili annuncia di voler scommettere anche Nicolò Incisa della Rocchetta, che oggi ha svelato il suo ecologismo sulle colonne del Sole 24Ore Centro nord: nei 2500 ettari della tenuta di San Guido a Bolgheri, resa famosa prima da Carducci e poi da due icone del Novecento come il mitico Ribot (allevato in queste scuderie) e il l’altrettanto mitico Sassicaia – ha intenzione di realizzare parchi fotovoltaici e colture destinate ai biocarburanti.

L’erede dei Conti della Gherardesca ovviamente non nasconde che i motivi di una scelta del genere (investimenti previsti: dai 5 ai 10 milioni) non sono esclusivamente verdi: «se è vero che dobbiamo ridurre le emissioni nocive e avere più fonti rinnovabili- dice – allora vuol dire che c’è un mercato in cui buttarsi». E ancora: «La liberalizzazione progressiva consente di fare investimenti che possono diventare un business». Terzo punto: «Recuperare colture scomparse in Maremma». Infine l’ammissione: «Mio padre ha trasformato in business le sue passioni: il vino e i cavalli, ma crescere all’infinito non è possibile, mi aspetto un assestamento».

Lungi da noi stigmatizzare operazioni che mirando a ridurre gli impatti ambientali possano anche produrre profitto. Anzi. Un’economia sostenibile è assolutamente auspicabile affinché le decisioni di carattere ambientale siano perseguite in modo più assiduo anche dalla politica (oggi inesorabilmente trainata dall’economia). Ma è ovvio che un progetto come quello annunciato da Incisa della Rocchetta (che in realtà ammette «un vero e proprio progetto ancora non c’è, ma c’è l’idea di avvicinarsi alle fonti rinnovabili di energia, sia di origine agricola che nel campo del fotovoltaico»), sconta diverse contraddizioni che è bene sottolineare.

Da quel che si capisce nell’intervista, il proprietario della tenuta di San Guido intende dedicare al progetto almeno 300 ettari che presumibilmente verranno utilizzati per realizzare un parco fotovoltaico in campo aperto (che abbiamo visto non essere il massimo in fatto di sostenibilità ambientale). Ma non solo. A questi 300 ettari il marchese pensa di «aggiungere i tagli e le potature dei boschi: colza e girasoli potrebbero essere le colture su cui puntare per produrre carburante verde da bruciare nei motori». E anche in questo caso siamo sicuri che l’impatto ambientale sia minore disboscando ettari di terreno per farne coltivazioni destinate al biofuel?

Ma a scanso di equivoci e delle interpretazioni distorte che ne potrebbe dare il quotidiano vicino a Forza Italia, L’Opinione, che ci legge e ci interpreta continuamente col fine strumentale di denigrare l’ambientalismo (negli articoli a firma del collega Giorgio Prinzi, che è anche segretario generale del comitato italiano rilancio del nucleare), rivendichiamo da parte nostra il diritto e dovere di evidenziare la complessità delle politiche di sostenibilità, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia delle azioni che a tutti i livelli vengono prese per garantire un futuro al nostro pianeta.

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