[31/01/2007] Parchi

Biodiversità, acqua e authority, quanta confusione fra ministeri

FIRENZE. Intervenendo al Convegno «Reti ecologiche e biodiversità nella pianificazione e progettazione del territorio» Gaetano Benedetto, vice capo gabinetto del Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare, ha parlato di difesa del suolo e riduzione del rischio idraulico, richiamando a forti sinergie tra livelli istituzionali e Autorità di bacino; ha ricordato le “disattenzioni” sul tema da parte del precedente governo, ha collegato la difesa del suolo alla corretta gestione del territorio.

Ha ricordato inoltre, sottolineando il passaggio, gli obblighi della Direttiva acque 2000/60 che impone obiettivi di qualità al 2008 e 2015 per proteggere e migliorare le acque innanzi tutto in funzione dello stato degli ecosistemi acquatici, ecosistemi terrestri e zone umide ad esse collegate e poi per tutte gli altri usi.

Le priorità sono ben delineate nella direttiva e a tal proposito ha dichiarato «Non si capisce come si possa portare la vigilanza sui sistemi idrici tra le competenze dell’autorità dell’energia - afferma Benedetto - tra l’altro mentre si sta operando alla revisione della parte III del Testo unico sull’ambiente (Dlgs 152/06 ndr). E’ logico - continua Benedetto - che venga subito alla memoria quanto è successo con la crisi idrica dell’estate scorsa, specialmente nelle regioni del nord Italia, quando vi è stato un conflitto tra l’utilizzo della risorsa idrica a fini idroelettrici e gli altri usi. Il Ministro Pecoraro Scanio - conclude Benedetto - ha già dato indicazioni per correggere in corsa l’impostazione data dagli uffici del Ministro Bersani».

Le affermazioni dell’esponente del Ministero ci lasciano ulteriormente perplessi e vengono a conferma del momento di confusione che la compagine governativa sta attraversando purtroppo non solo nel settore della risorsa idrica.

Ovviamente quanto affermato da Benedetto è sacrosanto e noi dalle pagine di greenreport abbiamo già cercato di dirlo più volte: è necessaria una legge quadro di governo delle acque che tenga dentro tutti i settori e che delinei in senso verticale le competenze ed in senso orizzontale le interconnessioni. Se non ora quando? Se il testo che uscirà fuori dalla revisione della parte III del Dlgs 152/06 sarà adeguato ai tempi, dinamico e se conterrà i principi base del programma con cui il centro-sinistra ha vinto le elezioni, lo vedremo nelle prossime settimane.

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