[30/01/2007] Comunicati

Perchè l´Unesco si interessa del clima?

LIVORNO. «Un numero crescente di indagini ci consegna oggi un´immagine d´insieme di un pianeta che si riscalda e di molti altri cambiamenti nel sistema climatico. La nostra società deve operare per comprendere prevedere, attenuare ed adattarsi ai cambiamenti del nostro ambiente e delle risorse da cui dipendiamo per vivere. L´Unesco, permette, nell´ambito di un unico forum, di riunire i soggetti che si occupano del clima e dei sui impatti ambientali, sociali e culturali» L´agenzia dell´Onu spiega così la grande riunione sul "bilancio 2007 dei cambiamenti climatici: le basi scientifiche e fisiche" che il gruppo intergovernativo di esperti sull´evoluzione del clima (Giec) tiene nella sede Unesco a Parigi fino al 2 febbraio.

Infatti, sebbene il clima non faccia parte di nessun programma ufficiale dell´Unesco, l´organizzazione dell´Onu per l´educazione, la scienza e la cultura ha investito ugualmente risorse considerevoli in programmi ed attività climatiche connesse: attualmente ci sono una trentina di programmi nel settore e 50 persone che ci lavorano

In collaborazione con la Convenzione-quadro dell´Onu sui cambiamenti climatici che lavora ed il Gruppo intergovernamentale di esperti sull´evoluzione del clima (Giec) realizzato dall´Omm e dall´Unep per valutare periodicamente i cambiamenti climatici e i loro impatti, l´Unesco svolge il ruolo di facilitatore della ricerca al fine di comprendere meglio quale effetto avranno gli impatti del clima sulle società e nell´aiuto agli Stati membri a sviluppare soluzioni e strategie d´adattamento e di riduzione degli impatti.

I programmi Unesco coprono una vasta gamma di attività: scienza ambientale; adattamento e protezione; mitigazione; coordinamento dei sistemi d´osservazione del clima; educazione, scienze economiche ed energie rinnovabili.

«I siti naturali e culturali del Patrimonio Mondiale dell´Unesco – spiega una nota dell´Organizzazione - rappresentano per noi delle risorse di vita e d´ispirazione, che necessitano di una protezione particolare dagli effetti climatici, al fine di preservare questi siti inici per le generazioni future. La rete mondiale delle Riserve della biosfera permette di legare la mitigazione del clima alla conservazione della biodiversità e a ridurre il flagello della povertà attraverso il sequestro di carbonio che genera nuove risorse finanziarie attraverso il mercato emergente legato al carbonio. Per questo il ruolo educativo dell´Unesco è cruciale nella comunicazione di informazioni chiare e imparziali sul clima verso gli Stati membri, il grande pubblico, e particolarmente per l´attenzione della prossima generazione di cittadini del Mondo».

L´Unesco muove da una considerazione: «i danni causati all´ambiente ed alla società umana possono essere molto gravi», per gli esperti del Giec un insieme di elementi confermano che maggior parte del riscaldamento climatico osservato negli ultimi 50 anni è attribuibile alle attività umane come la combustione di energie fossili. «Dei cambiamenti concreti – si legge in un report Unesco – sono già visibili, come la riduzione della calotta nevosa e glaciale, l´innalzamento del livello del mare, le modificazioni delle precipitazioni e la generalizzazione di livelli di temperature record. Si stima che di qui al 2100, la temperatura aumenterà da 1,4° à 5,8ºC in rapporto alla media del 1990. Questi cambiamenti di temperatura sono equivalenti a quelli che hanno interessato la Terra durante il periodo glaciale ed interglaciale, ma ridotti ad una scala di 100 anni. Le conseguenze potranno essere molto preoccupanti».

Però per l´Unesco, malgrado l´inquietudine suscitata dai cambiamenti globali del clima, le conclusioni del recente rapporto Stern sulle conseguenze economiche di questi cambiamenti restano improntate all´ottimismo: «Siamo ancora in tempo per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico se noi agiamo subito e in maniera globale . Governi, imprese ed individui devono tutti lavorare insieme per accettare la sfida. Scelte politiche radicali devono essere prese. Ma l´azione è urgente. Ritardarla, non sarà che tra un decennio o due, ci mettertà in pericolo. Noi dobbiamo agire subito »

L´Unesco assicura che è in stato avanzato la ricerca per determinare I livelli di stabilizzazione dei gas serra che può evitare I più gravi impatti ambientali del cambiamento climatico e che «processi intergovernativi sono in corso per ridurre le nostre emissioni globali di gas serra e trovare risorse energetiche pulite. Però, malgrado le misure prese, il tempo di risposta del sistema climatico globale per stabilire un nuovo equilibrio sarà lento, e gli effetti antropogeni dei cambiamenti climatici non si faranno sentire che nei prossimi secoli».

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