[30/01/2007] Energia

Ecoimagination: come continuare a sperperare petrolio e sputare CO2!

FIRENZE. Quelle che un tempo erano le “magnifiche sorti e progressive” di memoria leopardiana, sono divenute adesso “ecoimagination”. Sembra essere questo infatti il messaggio lanciato dal meeting che si è svolto ieri a Firenze, organizzato dalla Oil&Gas di General Electric, di cui è parte attiva il Nuovo Pignone.

Ed ecoimgination sarà la parola d’ordine del gruppo che ha presentato a una platea di manager di 400 aziende di 70 paesi diversi, le strategie che ha in mente la compagnia per permettere a queste aziende (e meglio se anche ad altre nel resto del mondo) di continuare a sperperare petrolio e ad emettere CO2. «Il petrolio non è finito, e le risorse naturali dureranno almeno altri cento anni», ha dichiarato l’amministratore delegato Claudi Santiago.

Il problema è "solo" che sono ormai in aree difficilmente accessibili per problemi contingenti, siano essi fisici o per le guerre in atto. Se per le seconde poco può fare la Oil&gas, per le prime invece si è attrezzata, e sarà in grado con le tecnologie già in possesso a livello del gruppo, di far fronte a pozzi che stanno anche a oltre mille metri di profondità marina, senza bisogno di costruire piattaforme.

O sarà in grado di stoccare sottoterra l’anidride carbonica prodotta dalla lavorazione del petrolio che loro riusciranno a scovare e prelevare anche nelle condizioni più impervie, così da mantenere anche i limiti delle emissioni previste dagli accordi di Kyoto, attuale e futuri. Purchè naturalmente il petrolio rimanga agli attuali prezzi di mercato, altrimenti l’obiettivo di raddoppiare l’ ammontare delle commesse da 5,3 miliardi di dollari di oggi a 10 miliardi entro il 2010 potrebbe rimanere giustappunto una (eco) imagination.

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