[26/01/2007] Energia

Rigasifficatore o no, qualcuno pensi comunque a far funzionare il Santuario

PISA. In una conferenza stampa tenutasi a Pisa Greenpeace ha presentato un documento sul rigassificatore di Livorno/Pisa in rapporto al Santuario dei cetacei. Sulle ragioni della opposizione all’impianto condotta in particolare dai comitati non mi pare si registrino novità di particolare rilievo sia sulla sua pericolosità anche sotto il profilo ambientale (Posidonia, rumori etc).

Motivazioni che possono tranquillamente valere anche per tratti di mare esterni al santuario ma che si rafforzano chiaramente nel caso di un intervento del genere in un’ area protetta marina sia pure sui generis quale è il santuario.

La novità – se così si può dire - riguarda quindi la collocazione della vicenda vissuta finora in una dimensione ‘locale’ in un contesto più ampio. Tanto è vero che sono state molte e più che fondate le critiche al Santuario e alla sua gestione – forse sarebbe meglio dire la sua non gestione - da parte della Cabina di pilotaggio prevista dalle legge.

Cabina che fa capo al ministero dell’ambiente che ha finora provveduto soltanto a istituire la sua sede a Genova e avviato tardivamente un discorso con gli altri due paesi su un piano di gestione di cui non si è riusciti a sapere più niente dopo una riunione a Portoferraio. La cabina a suo tempo ha dato un parere favorevole all’impianto a firma del Prof Relini dell’Univesrità di Genova assai sintetico e difficilmente trovabile tanto che per riuscire ad averlo bisogna davvero darsi da fare. Il che conferma una gestione pressochè ‘clandestina’ che risulta tanto più sconcertante dal momento che il ministero dell’ambiente oggi è anche del mare.

Ora – ecco quello che vorrei sottolineare alla luce di quanto ho avuto modo di ascoltare alla conferenza stampa - comunque vada a finire la vicenda dell’impianto la questione del santuario rimarrebbe aperta e lo rimarrebbe anche qualora Greenpeace e i comitati riuscissero ad avere ragione cosa tutt’altro che probabile.
In altri termini la esigenza di far funzionare il santuario, impegnare le tre nostre regioni che ne fanno parte con la Francia e il Principato di Monaco si intreccia ovviamente con quella del rigassificatore, ma va ben oltre.

Insomma per rilanciarlo non bisogna aspettare di vedere come andrà a finire con l’impianto che Greepeace e i comitati osteggiano con tanta energia. D’altronde anche interventi delicatissimi all’interno di parchi come quello di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli - penso al porto di Marina di Pisa - che hanno visto anche ‘comitati’ all’opposizione non hanno certo diminuito il comune impegno a sostegno del parco.

Per essere ancora più chiari; se l’impianto si farà come è molto probabile le possibilità di un suo più attento controllo risulteranno accresciute in presenza di un’area protetta funzionante e – tanto per fare un esempio calzante - con la riserva della Meloria finalmente gestita dal parco regionale di San Rossore.
Si può in conclusione pensarla diversamente sul rigassificatore ma impegnarsi insieme per far funzionare finalmente il Santuario.

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