[26/01/2007] Parchi

Cites: gli elefanti di nuovo a rischio per l´avorio?

GINEVRA. Il segretariato della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Cites) ha ricevuto circa 40 proposte di cambiamento delle regole del commercio delle specie selvatiche.

I paesi che aderiscono al Cites voteranno per accettare o respingere le modifiche di emendamenti agli annessi nella conferenza che si terrà a l´Aia (Olanda) dal 3 al 15 giugno 2007. L´annesso I della Cites comprende le specie in pericolo e che non possono essere oggetto di commercio; l´annesso II include le specie a rischio e quelle per le quali l´importazione e l´esportazione sono controllate attraverso un sistema di permessi; l´annesso III è la lista delle specie inscritte alla domanda di una membro Cites che ne regolamenta già il commercio e ne vuole impedire l´esportazione illegale o non sostenibile, in questi casi il commercio internazionale delle specie iscritte all´annesso III non può essere autorizzato se non su presentazione di permessi o certificazioni appropriate. Il rispetto della convenzione Cites in Italia è controllato dal Corpo forestale dello Stato.

Le proposte di modifica sembrano meno numerose che nella precedente conferenza ma confermano l´interesse crescente per il commercio di legname delle foreste e per le specie marine. Alcuni paesi hanno proposto di iscrivere agli annessi alcuni alberi dal legno prezioso, due specie di squali: il Mako e Spinarolo, e le popolazioni di aragoste del Brasile, anguille, pesci sega e corallo rosso.

Tra le specie sottoposte alla conferenza ci sono anche il Caimano nero, il Coguaro, diverse piante ornamentali e medicinali ed una delle specie "simbolo" ben conosciute dalla Cites: l´elefante.

Le proposte sull´Elefante africano riflettono vedute opposte sulla maniera di migliorare la conservazione e l´utilizzo durevole di questa specie: il Botswana e la Namibia hanno sottoscritto una proposta che mira a mantenere le popolazioni di elefanti dell´Africa del sud (Botswana, Namibia, Repubblica Sudafricana e Zimbabwe) nell´annesso II, e la Tanzania raccomanda di trasferire la sua popolazione di elefanti dall´annesso I à l´annesso II. Questi Paesi pensano che il commercio di avorio proveniente dalle zanne dei loro elefanti sia sostenibile e che possa rappresentare un prezioso strumento per la conservazione della specie. Il Kenya e il Mali, al contrario, raccomandano l´interdizione del commercio dell´avorio grezzo e lavorato per un periodo di 20 anni perchè pensano che autorizzare il commercio di avorio porterà ad un aumento dell´abbattimento di elefanti.

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