[25/01/2007] Consumo

Riforma Pac e ortofrutta: più competitività, tutele e protezione dell´ambiente

FIRENZE. La Commissione europea ha proposto un´ampia riforma del mercato ortofrutticolo (Ocm), per allineare il settore alla politica agricola comune (Pac) riformata. L´Ue vuole potenziare la competitività dell´ortofrutta europea, ridurre le fluttuazioni di reddito dovute alle crisi di mercato, aumentare il consumo di ortofrutticoli, tutelare l´ambiente, semplificare la normativa e alleggerire gli oneri amministrativi.

«Dobbiamo mettere il settore ortofrutticolo - ha detto Mariann Fischer Boel, commissaria all´agricoltura e allo sviluppo rurale - . in sintonia con le altre riforme della politica agricola comune, che vanno tutte nel senso di rendere l´agricoltura europea più competitiva e orientata al mercato. Alcuni degli attuali regimi di aiuto non si confanno alla Pac del 2007, perciò occorre sostituirli con pagamenti diretti disaccoppiati. Una delle chiavi del successo sta nell´incoraggiare la collaborazione tra produttori in seno alle organizzazioni di produttori. Gli ortofrutticoli rappresentano una componente basilare di una dieta più sana, per questo vorrei incentivarne il consumo. Infine, è estremamente importante che anche questo settore dell´agricoltura contribuisca il più possibile a tutelare l´ambiente».

La Commissione prevede anche misure ambientali: «L´inserimento dell´ortofrutta nel Rpu (regime di pagamento unico, ndr) implica l´obbligo di rispettare la condizionalità per tutti i beneficiari di pagamenti diretti. Inoltre, ciascun programma operativo dovrà destinare almeno il 20% della spesa a interventi ambientali. La produzione biologica fruirà di un tasso di cofinanziamento comunitario del 60% in ciascun programma operativo».

La produzione di ortofrutticoli è il 3,1% del bilancio agricolo e il 17% della produzione agricola complessiva dell´Ue, un settore che negli ultimi 10 anni ha dovuto fare i conti con la forte pressione della grande distribuzione, catene di supermercati discount che impongono i prezzi di mercato e con la concorrenza di prodotti importati che stanno conquistando una fetta di mercato sempre più grande. L´Italia è uno dei maggiori produttori di ortofrutta del mondo: nel 2006 la produzione è stata di circa 30 milioni di tonnellate.

E dopo la presentazione del progetto di riforma del mercato dell´ortofrutta la Coldiretti dichiara: «su una buona base negoziale siamo pronti alla trattativa con l´obiettivo di garantire la centralità dell´impresa e la coerenza con le riforme già realizzate nel rispetto del principio del disaccoppiamento. Occorre garantire a tutti gli imprenditori agricoli l´accesso alle misure previste dalla riforma e assicurare una armonizzazione europea ed una coerenza con la politica di sviluppo rurale attraverso il trasferimento degli interventi del fondo di esercizio nell´ambito dei piani regionali. L´impegno per rilanciare i consumi deve essere accompagnato da una maggiore trasparenza dell´informazione estendendo anche ad i prodotti trasformati come i derivati del pomodoro l´obbligo di etichettatura dell´origine previsto per gli ortofrutticoli freschi, come peraltro richiesto dal parlamento europeo».

Per la Confederazione italiana agricoltori (Cia) quella dell´«è una proposta sulla quale è necessario aprire un confronto in modo da apportare modifiche e miglioramenti per rispondere alle esigenze dei produttori e tutelare i loro redditi. L´ortofrutta è un settore strategico sia per il nostro Paese che per l´intero Bacino Mediterraneo – sottolinea la Cia - Per questo motivo l´Italia deve svolgere un ruolo da protagonista nell´ambito delle trattative comunitarie, al fine di avere una riforma Ocm in grado di aprire nuove prospettive ai nostri produttori». La Cia chiede anche «un rafforzamento del sistema organizzato in Italia. Passaggio questo indispensabile per essere più competitivi e per affrontare in maniera valida i momenti di crisi che negli ultimi anni sono stati frequenti. Nel contesto generale della riforma andranno, inoltre, valutate con attenzione le ricadute su alcuni importanti comparti, quali il pomodoro, gli agrumi e le patate».

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