[23/01/2007] Energia

Preliminare al Piano di indirizzo energetico, il rigassificatore di Rosignano non c´è

LIVORNO. Leggendo con attenzione il documento preliminare del Piano di indirizzo energetico regionale, è di particolare interesse il punto 1 (pag.23) dal titolo: Obiettivo di sviluppo degli impianti e delle infrastrutture. Ribadendo che si tratta di un documento preliminare vanno segnalate almeno due questioni sulle quali da tempo è in piedi una serrata discussione.

Nell’introduzione viene spiegato che «Lo scenario di partenza e le previsioni sui fabbisogni regionali di energia elettrica mostrano un aumento del deficit nel lungo periodo. E’ quindi necessario un aumento della capacità di produzione di energia elettrica». Poi si elencano gli obiettivi di sviluppo della capacità di produzione, sottolineando che «si muovono pertanto in diverse direzioni»

Ebbene al primo punto si dice: definire, d’intesa con il titolare degli impianti e con gli enti locali interessati, i fabbisogni regionali di medio periodo, in particolare per quanto riguarda le centrali termoelettriche di Piombino e Livorno, e, più in generale, con riferimento alla possibilità di trasformare gli impianti ormai obsoleti, anche attraverso piani di innovazione, in particolare attraverso la riconversione a gas naturale degli impianti attualmente alimentati a olio combustibile. Quindi siamo ancora nella fase di ‘definizione’, nulla dunque è stato ancora deciso e si parla di ‘possibilità…’. In sostanza non esistono vincoli su nulla e nessuno riguardo alla trasformazione degli impianti di Livorno e Piombino a seguito, da una parte della realizzazione dell’Olt, dall’altra del gasdotto algerino. Del resto anche il precedente piano industriale Enel ha chiuso la fase della conversione a metano delle centrali a olio combustibile e anzi nel nuovo piano industriale si prefigura casomai la possibilità di qualche conversione a carbone di qualche centrale italiana.

L’altro punto di interesse del documento preliminare al piano di indirizzo energetico della toscana, ovvero il b, dice inoltre: «facilitare la diversificazione degli approvvigionamenti, sia attraverso la realizzazione del terminale Gnl offshore, già autorizzato, sia collegando alla costa toscana il gasdotto algerino, sia favorendo l’entrata di nuovi soggetti disposti ad investire nella realizzazione di nuovi impianti, in particolare alimentati a gas naturale e a ciclo combinato».

Dunque la Regione non prevede alcun altro impianto di rigassificazione (leggi Rosignano) al di là dell´offshore. Una posizione peraltro già ribadita più volte anche dall’assessore Marino Artusa.

(Nella foto un particolare dello stabilimento Solvay di Rosignano)

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