[22/01/2007] Comunicati

Per una corte penale internazionale dell´ambiente: interpellanza di Gerardo Bianco

ROMA. L’onorevole Gerardo Bianco (Nella foto) ha presentato nei giorni scorsi un’interpellanza parlamentare con cui ha chiesto al Governo italiano quali concrete iniziative intenda compiere in favore della Corte Penale Internazionale dell’Ambiente

L’interpellanza, indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministero degli Affari Esteri e al Ministro della Giustizia, fa riferimento all’iniziativa di istituire entro il 2009 una Corte Penale Internazionale dell’Ambiente, tema affrontato lo scorso novembre a Venezia durante la due giorni dal titolo “Salute, Ambiente, Giustizia” organizzata da Iaes (International Academy of Environmental Sciences) (Vedi greenreport del 21 novembre “Venezia, verso una corte penale per i disastri ambientali”).

In quella sede venne sottoscritta la Carta di Venezia - un documento presentato da Iaes per il riconoscimento dei disastri ambientali intenzionali quali crimini contro l’umanità e per l’istituzione della Corte Penale Internazionale dell’Ambiente – con la partecipazione di personalità, studiosi e cittadini collegati via web da tutto il mondo e la presenza di Ministri, alti rappresentanti di Istituzioni e organizzazioni impegnati da anni sui problemi ambientali come Unesco, Oms, Ue, Greenpeace.

L’iniziativa è stata incoraggiata dalle Istituzioni locali, a cominciare dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia, ma una forte adesione è stata espressa anche da alte cariche dello Stato come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Nicola Mancino, Vicepresidente del Csm.

Significativa è stata anche l’adesione del mondo Accademico a cominciare dall’Università di Nova Gorica, Iuav di Venezia ed Urbino. Ma non solo. Dopo la conferenza il sito iaes.info è stato letteralmente “preso d’assalto”, con accessi che in brevissimo tempo hanno superato il numero di 50.000, effettuati da tutti i continenti. I più numerosi quelli degli Usa.

«L’interpellanza parlamentare presentata dall’On. Bianco costituisce un primo, ma importante passo avanti per realizzare il progetto di una Corte Penale Internazionale dell’Ambiente – afferma il prof. Abrami, Presidente Vicario di Iaes -. Attendiamo, però, da parte del Governo una risposta concreta in termini di fatti. Se il Governo vorrà dare una risposta all’interpellanza, ci auguriamo che sarà caratterizzata dalla chiara volontà di promuovere iniziative per il riconoscimento del disastro ambientale intenzionale tra i crimini contro l’Umanità. La Giurisdizione internazionale - prosegue Abram i- appare ormai sempre più necessaria soprattutto alla luce delle esperienze passate: tante vittime di disastri ambientali hanno invano chiesto giustizia alle magistrature locali e nazionali. Quando si parla di catastrofi della portata di Bhopal, con 20/30 mila morti e oltre mezzo milione di intossicati, o di Chernobyl, con migliaia di vittime e la modifica degli ecosistemi, non si può pensare di non agire. È quindi indispensabile l’istituzione di una Corte Penale Internazionale dell’Ambiente per evitare che nuovi disastri ambientali rimangano impuniti».

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