[19/01/2007] Acqua

Acqua, il difficile equilibrio tra diritto, costi, investimenti e qualità

FIRENZE. Mentre domani a Nairobi prende il via il Forum sociale mondiale, ci chiediamo se il nostro Paese potrà assumere una posizione di rilievo a livello internazionale per il diritto all’acqua. Sul risvolto strettamente politico è presto per dare risposta affermativa, ma è fuor di dubbio che segnali incoraggianti dal governo e dalla maggioranza che lo sostiene ne sono venuti.

Non ultimi (per importanza) i cenni di accordo nell’Unione in merito ai servizi idrici, che auspichiamo siano il primo passo per arrivare a definire il governo pubblico dell’acqua attraverso una vera legge di riforma che tocchi tutti gli aspetti ed i settori. Se non ora quando? Sicuramente potrà coadiuvare il processo il Movimento trasversale che si è battuto per l’acqua come diritto e che si è nuovamente stretto intorno alla proposta di legge nazionale di ripubblicizzazione la cui raccolta delle firme è iniziata in modo estremamente incoraggiante lo scorso 13 gennaio.

Il Movimento ha più volte dimostrato di saper parlare ai cittadini perché le sue sono anche istanze di informazione-formazione. Ha dimostrato di saper parlare alla politica essendo esso stesso soggetto politico nel senso più “alto” e corretto del termine anche se a volte è rimasto inascoltato. Ora sembrano aprirsi spazi per poter contare di più e serve “maturità” di giudizio per portare a casa i risultati. I prossimi mesi saranno determinanti perché il tema della risorsa idrica sarà affrontato nella delega ambientale e un ottimo successo della raccolta firme non passerà inosservato a chi dovrà prendere decisioni.

Ma saranno mesi importanti anche per la Toscana perché a breve (come ha assicurato dalla colonne di greenreport.it l’assessore Fragai), conosceremo il testo della proposta di legge sui servizi pubblici dove l’acqua troverà trattamento particolare. Costi elevati a carico dei cittadini per l’acqua in Toscana (è quanto emergeva da un’inchiesta di CittadinazAttiva) dato che in tariffa finiscono anche i costi degli investimenti (come previsto dalla legge Galli).

Ma la vera domanda è: quei costi sono correlati ad effettivi investimenti e ad un miglioramento della qualità del servizio e dell’ambiente? Ormai i più si sono convinti che per rispondere alle richieste e alle scadenze che l’Europa impone in tema di qualità delle risorse e dell’ambiente, siano necessari cospicui investimenti che non possono ricadere tutti in via diretta, con la tariffa, sulle spalle dei cittadini.

Ci sarà un’authority altamente qualificata e indipendente per poter stanare sprechi e diseconomie afferma l’assessore Fragai, ma sono necessari anche “luoghi” dove poter ascoltare cittadini e le loro associazioni in termini di qualità del servizio (e di tariffe) ma anche in termini di pianificazione, di investimenti e di ricadute ambientali degli stessi. Il tentativo messo in essere da alcuni Ato con le consulte di cittadini andrebbe superato alzando l’asticella del confronto perché il tema acqua a tali connessioni che non può essere relegato a dibattito parziale.

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