[19/01/2007] Rifiuti

Cassonetti interrati, a Greve in Chianti l´esperimento funziona

GREVE IN CHIANTI (Firenze). «I cassonetti interrati? Sono una soluzione perfetta per i centri storici». Lo sostiene l’assessore all’ambiente del Comune di Greve in Chianti Andrea Salvadori, che abbiamo intervistato sul tema dopo che a Firenze è stato bocciato dalla sovrintendenza il progetto presentato da Quadrifoglio. Abbiamo coinvolto proprio Salvadori perché nel suo Comune è riuscito a far installare i cassonetti interrati con risultati importanti.

Assessore, come è nata l’idea e qual è il bilancio di questi primi mesi?
«A proporci il progetto è stata Safi. Si tratta di una batteria completa ovvero un cassonetto per l’organico, uno per il materiale, uno per carta e cartone, due per l’indifferenziata. Questo è molto importante perché coniuga il decoro urbano con la raccolta differenziata. Ogni cassonetto ha una capienza di 4mila litri, contro i 3200 dei cassonetti normali. E’, sostanzialmente, un’isola ecologica con una tecnologica che non ha dato alcun problema».

Ci sono delle controindicazioni?
«L’unico vero problema che abbiamo incontrato è che quando il cassonetto si riempie, scattando automaticamente la chiusura, talvolta le persone abbandonano i sacchetti della spazzatura accanto ai "bidoncini", ovvero la parte che resta in superficie. Questo però non è un problema dei cassonetti, ma di quelle persone. Una comportamento contro il quale stiamo prendendo provvedimenti utilizzando le telecamere: chi si comporterà scorrettamente, quindi, sarà multarlo. Per il resto viene molto usato e siamo soddisfatti».

Qual è, secondo la sua esperienza diretta, la migliore collocazione di questo tipo di cassonetti?
«I centri storici perché, come dicevo prima, riescono a far coniugare il decoro urbano e anche la raccolta differenziata. Penso a Firenze, ad esempio, e alle migliaia di turisti che affollano ogni giorno le piazze storiche della città e che gettano le bottiglie di plastica nei cestini. Con i cassonetti interrati, invece, si potrebbero raccogliere e sarebbe un bel segnale. Non credo invece che si possa pensare a togliere i cassonetti normali e a cambiarli con questi, non fosse altro che per la spesa. Noi la batteria completa l’abbiamo pagata 80mila euro».

A Firenze, però, la sovrintendenza ha bocciato il progetto dei cassonetti interrati presentato da Quadrifoglio.
«Ho letto e sono rimasto sconcertato. Anche perché la motivazione sarebbe legata al rischio che scavando si trovi materiale archeologico. Per quello che ho visto non è che si vada molto in profondità e comunque qui si potrebbe aprire una discussione sul fatto se sia giusto o meno bloccare sempre qualunque iniziativa di fronte al rischio di trovare qualche coccio dell’800».

Nel suo Comune ci sono state polemiche quando avete deciso di approvare il progetto?
«No, solo l’opposizione lo riteneva troppo costoso e non prioritario».

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