[18/01/2007] Comunicati

Nairobi, al via il 7° forum sociale. Quello della consapevolezza?

NAIROBI. Dal 20 al 25 gennaio 2007 si terrà a Nairobi (Kenya) il 7° Forum Sociale Mondiale. Nato nel 2001 a Porto Alegre, il forum è diventato un appuntamento annuale itinerante della società civile mondiale per promuovere la globalizzazione della giustizia, dei diritti umani, della solidarietà e della democrazia. Per la prima volta si terrà in Africa, il continente sfruttato e spesso dimenticato, l’area del mondo dove si concentrano e si manifestano con maggior forza le contraddizioni di un pianeta diviso tra ricchi e poveri. E’ in Africa che abita la gran parte della popolazione mondiale sotto la soglia della povertà, è lì che si manifesta la grande crisi idrica del pianeta, è lì che si evidenziano con forza, ormai da tempo, gli effetti del clima impazzito per i danni prodotti dal resto del mondo. In Africa si va per attingere alle ricchezze e si lasciano indietro solo nefandezze e i fatti della Nigeria (giunti alle cronache per via dei continui sequestri dei lavoratori delle compagnie petrolifere che vi operano) ne sono solo uno sparuto esempio.

«Il Forum di Nairobi è una grande occasione, unica nel suo genere, per dare voce all’Africa, alla gente che la abita e alla sua sete di giustizia. Una grande occasione per gli africani, per l’Africa, per la società civile mondiale, per noi e per tutti coloro che, consapevoli delle grandi sfide aperte, vogliono rimboccarsi le maniche. Una grande occasione da non perdere» si legge sul sito appositamente creato dalla delegazione italiana costituita dalla Tavola della pace e dal Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani.

Ma oltre alla novità della prima volta in Africa e alla domanda se ci sarà e a quale livello sarà, la partecipazione degli africani al forum, cosa è cambiato negli anni che ci separano dal primo forum di Porto Alegre, che prese forza dalle proteste di Seattle, e da cui nacquero i germogli del movimento contro la globalizzazione che è divenuto il contraltare del World economic forum (WEF), la riunione annuale del popolo delle corporation a Davos, in Svizzera?

Senza dubbio è cresciuta la necessità di riportare all’equilibrio le disparità che contraddistinguono la popolazione del pianeta, dove tre quarti della popolazione sperpera le risorse per l’intero; senza dubbio è cresciuta la consapevolezza della urgenza di mettere mano agli interventi per frenare il continuo amplificarsi dell’effetto serra e dei fenomeni ad esso conseguenti.
Senza dubbio è aumentata la consapevolezza che lo stato non può diventare minimale e subalterno rispetto al potere economico, che vorrebbe concepire la globalizzazione come una grande occasione di allargare i mercati e, quindi, aumentare i profitti di pochi a scapito dei più.

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