[17/01/2007] Acqua

Tra le dieci città dove l´acqua costa di più, 7 sono toscane

ROMA. I risultati dell’indagine “Acqua, preziosa liquidità” - che ha preso ad oggetto le tariffe del servizio idrico ad uso domestico applicate nel biennio 2005 e 2006 in tutti i capoluoghi di provincia delle venti regioni italiane ed è stata promossa da Cittadinanzattiva - non sono certo rosei per i cittadini toscani.

Se Massa risulta essere la città in cui il servizio idrico integrato costa meno (99 € annui), tra le dieci città più care ben sette sono in Toscana. Il “record” spetta ad Arezzo (355 €), poi Livorno con 335 € che occupa il secondo posto; seguono Prato, Pistoia, Firenze classificate rispettivamente quarta, quinta e sesta con 309 € di spesa annua per il 2006. Chiudono Siena e Grosseto (nona e decima) con una spesa annua di 306 euro.

In linea generale, in media, in un anno la famiglia tipo (presa ad esame) sostiene una spesa di 215 € per il servizio idrico integrato, con un aumento del 5% rispetto alla spesa sostenuta nello scorso anno, come confermato anche da dati Istat che segnalano, inoltre, un incremento tariffario dell’acqua potabile, da gennaio 2000 ad oggi, del 23%.

Inoltre viene evidenziata una disomogeneità tra le province anche della stessa Regione: ad esempio in Toscana tra Arezzo e Massa la differenza di spesa annua per il servizio idrico è addirittura di 256 euro, ma come abbiamo evidenziato nell´articolo sopra, cioò può essere spiegato da almeno un paio di motivazioni: l´indagine non prende in considerazione gli investimenti infrastrutturali (che vanno in tariffa) e nemmeno come le tariffe sono calibrate nel corso dei 20-25 anni (come per esempio previsto dai piani di ambito). Inoltre se le province appartengono ad Ato diversi anche i piani sono diversi e di conseguenza può essere comprensibile il gap fra l´una e l´altra.

Cittadinazattiva a conclusione delle sue iniziative ha rilanciato tre proposte per i cittadini sapendo che risparmiare acqua significa risparmiare anche sulla bolletta:
a) avviare iniziative di prevenzione per contrastare gli sprechi, e campagne di educazione ad un uso responsabile delle risorse idriche;
b) avviare un monitoraggio sullo stato e sul funzionamento dei servizi idrici nel nostro Paese;
c) riconoscere il ruolo della partecipazione civica, coinvolgendo i cittadini utenti in una politica di tutela di un bene comune fondamentale quale è l’acqua.

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