[17/01/2007] Energia

Fotovoltaico, la battaglia per la tariffa del conto energia a 0,40

LIVORNO. Ci scrivono in redazione per invitarci a riprendere il filo del discorso riguardo agli incentivi previsti per chi investe nelle fonti rinnovabili di energia.
In particolare il problema che viene sollevato da alcuni nostri lettori riguardo le modalità e i tempi di remunerazione degli investimenti in impianti fotovoltaici, che sono al momento gli unici a poter accedere al cosiddetto “conto energia”. Ovvero alla possibilità di scaricare in rete l’energia in esubero rispetto alle propri esigenze, prodotta attraverso i pannelli fotovoltaici, prevista dal decreto ministeriale 28 luglio 2005.

Attualmente esiste un tetto massimo di potenza installabile nell’anno solare che viene remunerata in base ad una tariffa, stabilita dall’Autority. Attualmente però il sistema non consentirebbe un ritorno dell’investimento fatto prima di 15 anni.

Dal sito del centro per le energie rinnovabili di Legambiente (www.fonti-rinnovabili.it) troviamo le indicazioni che per installare 3 kW di potenza fotovoltaica, cioè quanto serve mediamente ad una famiglia italiana, i costi ammontano a oltre 23.000 euro, un investimento che richiede non meno di 10-12 anni per essere ammortizzato, e questo nonostante il fatto che il kWh fotovoltaico sia ampiamente sovvenzionato, con una differenza – rilevante - tra costi reali e sovvenzionati - che viene pagata da tutti i consumatori elettrici tramite apposita voce caricata sulle bollette.

Dato che è in preparazione un nuovo decreto che dovrà rimettere mano all’attuale conto energia, le note dei nostri lettori e dell’associazione Assosolare si concentrano su quali modifiche è necessario apportare all’attuale sistema. In pratica si sostiene che per rendere remunerativo l’investimento fatto per l’installazione di pannelli fotovoltaici sia sugli edifici che a terra, la tariffa prevista nel conto energia non dovrebbe essere inferiore ai 40 centesimi per ogni kW/h prodotto. Questa tariffa permetterebbe infatti un ritorno dell’investimento inferiore ai 15 anni attuali.

Secondo un nostro lettore sarebbero invece necessari incentivi non inferiori a 48 centesimi di euro, considerando le condizioni di irraggiamento solare come quelle italiane, che fanno oscillare la produzione dai 1.200 ai 1.600 kw/anno producibili con un impianto da un Kwp, per rendere economicamente possibile il ritorno economico. L’altro punto che viene sottolineato è l’importanza e la necessità di togliere l’attuale tetto annuo alle potenze installate in energia fotovoltaica, che è peraltro una misura prevista nel decreto in preparazione.

Assosolare a questo proposito sottolinea che «è importante porsi obiettivi più ambiziosi di quelli dichiarati dal Governo, almeno 10.000 MW installati per il 2015, e semplificare la burocrazia per le autorizzazioni».
I dati aggiornati a fine novembre sugli impianti fotovoltaici ammessi al conto energia che sono giunti alle fasi di costruzione (inizio e fine lavori) ed entrata in esercizio, sono stati pubblicati ieri dal Gestore del sistema elettrico (Gse): gli impianti sono circa seimila. 4.000, per un totale di 37,5 MW quelli all´inizio dei lavori di costruzione, poco più di mille invece gli impianti vicini al completamento per quasi 7 MW di potenza e circa 650 gli impianti entrati in esercizio, per una potenza complessiva di circa 4,3 MW. Di questi ultimi, circa 400 impianti - per una potenza di 2,7 MW - hanno stipulato o stanno stipulando la convenzione con il Gestore per l´erogazione delle tariffe incentivanti.

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