[15/01/2007] Consumo

Crisi della piccola pesca, le soluzioni "verdi" di Mario Lupi

FIRENZE. Fondi di garanzia e linee di credito agevolate, maggior sicurezza delle flotte, più protezione dell´ambiente e risparmio di combustibile. E ancora incentivi per l´utilizzo di bio-carburante e per lo smaltimento corretto dei rifiuti; posizionamento di barriere antistrascico e condizioni di favore per i piccoli pescatori locali, in quanto alleati dell´ambiente marino in cui operano.

E’ questa la ricetta ‘ecologica’ che Mario Lupi (Nella foto), capogruppo dei Verdi in consiglio regionale, ha presentato in occasione dell’incontro della Commissione del Consiglio Regionale – Rapporti con l’Unione Europea con operatori ed esperti del settore ittico.

«Dobbiamo fare di più per la piccola pesca – ha detto Lupi - . E´ un settore che per Livorno e tutta la Toscana ha diritto a un ruolo strategico, non solo come risorsa, che contribuisce alla conservazione e alla creazione di attività economiche e posti di lavoro, ma anche come opportunità per la valorizzazione delle tradizioni culturali locali».

Lupi, parlando della crisi che sta attraversando il comparto della piccola pesca, ne ha messo in evidenza le cause principali, quali le modalità di formazione dei prezzi di prima vendita, il ritmo irregolare dell´attività e il costo del carburante. Il combustibile, aumentato del 100% tra il 2004 e il 2006, in alcuni segmenti del settore rappresenta circa il 50% del totale dei costi operativi delle imprese di pesca.

«Bisogna aiutare le imprese dedite alla pesca e mettere un freno all’emorragia di posti di lavoro tra il personale navigante e l´indotto - aggiunge Lupi. Per questo dobbiamo pensare a strade non ancora sperimentate a sufficienza, come la creazione di misure-salvagente capaci di migliorare l´equilibrio tra le entrate e i costi delle imprese e di garantire la sostenibilità economica del settore della pesca».

«Potenziare la base di guadagno dei pescatori, attraverso una filiera corta e controllata - conclude- è di fondamentale importanza anche per restituire dignità a un mestiere che ci riporta alle tradizioni marinare della città di Livorno. Quindi bisogna prima di tutto introdurre meccanismi che migliorino il prezzo della prima vendita e promuovano una distribuzione giusta e adeguata del valore aggiunto. Ma sarebbe utile anche preventivare l’ammodernamento e la creazione delle infrastrutture per il commercio del pescato, così come la realizzazione di mostre-mercato, attività culturali e iniziative legate al turismo e alla ristorazione».

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